Spade

Spade (Ponte, Ramo delle) a S. Matteo di Rialto. L’osteria all’insegna delle Spade, che qui presso esisteva, era molto antica, poiché leggesi che un Carlo de Zuane hosto all’insegna delle Spade era nel 1488 gastaldo della confraternita degli osti, solita allora a radunarsi nella chiesa di S. Matteo. Anche Marin Sanudo nomina l’osteria della Spada, o delle Spade, a Rialto, sul rio delle Beccherie. Ed il catasto del 1566 insegna che l’osteria delle do Spade a S. Matteo, con due botteghe sottoposte, apparteneva allora alla famiglia Foscari, ed era appigionata ad un ostiere di nome Battista.

Il Ponte delle Spade era di legno, ma fu rifatto in ferro nel 1886.

Una sera di carnevale del 1745 un gentiluomo di casa Balbi e quel Giacomo Casanova, altre volte in quest’opera menzionato, adocchiarono una bella popolana da S. Giobbe che stava bevendo col marito e con altri due amici in un magazzino alla Croce. Idearono tosto di averla ai loro voleri, e, sotto colore d’essere pubblici funzionari, imposero al marito ed agli amici di seguirli, in nome del Consiglio dei X, fino all’isola di S. Giorgio. Piantati colà quei poveri gonzi, ritornarono a Venezia, e ritrovarono a Rialto la donna, che avevano lasciato a guardia d’alcuni loro compagni. Allora la condussero all’osteria delle Spade ove cenarono, e si diedero buon tempo con essa tutta la notte, dopo che la rimandarono a casa. Ciò vienci raccontato nei suoi Mémoires dallo stesso Casanova, al quale lasciamo tutta la fede del racconto, quantunque il fatto non ci sembri improbabile, né sia stato il primo di tal genere avvenuto nella corruzione generale, serpeggiata in tutte le classi sociali negli ultimi tempi della Repubblica.

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