Carampane

Carampane (Calle, Fondamenta ora Rio Terrà, Rio Terrà, Calle dietro delle) a S. Cassiano. Fino dal 1358 si prescrisse che i Capi di Sestiere dovessero rintracciare un locale a Rialto per concentrarvi le meretrici. Esso venne ritrovato nel 1360, e fu un gruppo di case in parrocchia di S. Matteo, appellato il Castelletto, che doveva stare sotto la sorveglianza di sei custodi, e rinchiudersi ogni sera al cessare della terza campana di S. Marco, né aprirsi giammai nelle feste principali della chiesa. Le meretrici obbedivano ad alcune matrone, incaricate di far cassa dei guadagni, e quindi, alla fine d’ogni mese, dividerli tanto per testa. Le abitatrici del Castelletto si sparsero, col progredire del tempo, anche in altri luoghi della città, fra cui di preferenza nel quartiere detto Carampane da ca’ (casa) e Rampani, cognome d’antica famiglia patrizia, che colà possedeva alcuni stabili. Ciò venne loro proibito, laonde il Sabellico, che scrisse il suo opuscolo De Situ Urbis circa al 1490, ebbe a dire: Carampanum vicum unde nuper sublatum lupanar. Ma esse vi ritornarono sempre, deludendo in tal guisa la legge, che avrebbe voluto vederle tutte rinchiuse nel Castelletto.

Ad onta che molte di tali donne si trovassero un tempo in Venezia, v’infieriva il vizio della sodomia, laonde si dovette non solo tollerare, ma prescrivere, come accenneremo anche altrove, che esse stessero sulle porte ed alle finestre lascivamente scoperte, mentre una lucerna illuminava di sera il curioso spettacolo. Che se tanto prescrivevasi perché gli uomini, allettati ad un vizio minore, da un maggiore venissero distolti, severissime leggi, fatte in diversi tempi, e che si possono dire epilogate nel decreto 13 agosto 1644, raffrenavano le prostitute. Non potevano esse aver casa sopra il Canal Grande, né pagar più di ducati 100 di affitto; non andar per Canal Grande all’ora del corso, e vagar per la città in barca a due remi; non entrare in chiesa nelle solennità, perdoni, od altri concorsi di devozione; non portare il faziol bianco da fia (manto, od accappatoio da donzella); non ornarsi di oro, gioie, e perle buone o false ecc. Erano escluse finalmente (e tale sorte avevano ancora i ruffiani) dal far testimonianza nei processi criminali, e non venivano ascoltate qualora avessero domandato in giudizio il pagamento pei servigi prestati.

La Calle dietro le Carampane è denominata anche Rizzo. Vedi Rizzo (Calle ecc.) a S. Cassiano.


A B C D E F G I L M N O P Q R S T U V W Z

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *