Cappellèr

Cappellèr (Sottoportico e Calle, Ramo e Calle del) a S. Cassiano. Da un capeler, o cappellaio, che qui esiste tuttora.

Il Sottoportico e la Calle del Cappeller a S. Cassiano chiamavansi un tempo della Pigna, ed il Ramo e Calle del Cappeller dicevansi in quella vece del Pero. Checché opini il Gallicciolli, ambidue sono cognomi di famiglie, che troviamo aver abitato in parrocchia di S. Cassiano. Anzi sul muro del Sottoportico del Cappeller scorgesi anche attualmente effigiata l’arma della famiglia Dalla Pigna.

Presso il Sottoportico e Calle del Cappeller a S. Cassiano nacque il 27 settembre 1786 un grave incendio in cui perirono abbruciate due sorelle.

La denominazione del Cappeller è altrove ripetuta. Quantunque l’uso dei cappelli di pelo feltrato abbia avuto generalmente principio intorno la metà del secolo XV, nulladimeno molto dopo s’introdusse in Venezia. Da una legge del secolo XVII si vede che i nostri padri distinguevano i cappelli in varie qualità, cioè di castor, di mezzo castor, d’agnino di Spagna, di gambello, d’agnino di Padova, e di lana più o meno ordinaria. I Cappellai erano anticamente uniti ai Merciai, ma se ne staccarono nel 1676. Essi raccoglievansi in chiesa di San Leone all’altare di S. Jacopo, e colà pure avevano tomba coll’iscrizione: D. O. M. Arte de Cappelleri 1678. Ristaurata 1736.

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