Madonna

Madonna (Calle, Ramo della) a S. Barnaba. Qui possedeva un tempo molte case il monastero di S. Maria della Celestia.

La Calle della Madonna a S. Barnaba, che un tempo era sotto la parrocchia di S. Margarita, è celebre perché v’abitava quella Veneranda Porta da Sacile, la quale, d’accordo con Stefano Fantini udinese, suo amante, staffiere dei NN. UU. Dolfin sulle Zattere, uccise la notte del 12 giugno 1779 il proprio marito Francesco Cestonaro. Ecco come venne alla luce il delitto. La mattina del 14 ritrovavasi nel pozzo, situato innanzi la porta laterale della chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, un busto d’uomo colle braccia, e poche ore dopo due coscie con gambe e piedi in un altro pozzo presso la Fondamenta del Malcanton. La mattina susseguente appariva nel Canale di S. Chiara una testa, e finalmente, verso mezzodì, scoprivansi alcuni interiori in faccia il quartiere dei Zaffi da Barca sulle Zattere. Commosso il Governo a così fiero caso, ordinò che si esponesse la B. V. per otto giorni nella basilica di S. Marco, ed il Santissimo in tutte le chiese di Venezia, così per espiazione, come per ritrovare i colpevoli. Faceva pure esporre al pubblico imbalsamata la testa dell’interfetto, e siccome essa portava un rouleau di carta, formato col brano d’una vecchia lettera, la quale avea per sottoscrizione V. F. G. C., ordinava che venisse inserito nelle pubbliche gazzette il racconto del tutto col contenuto della lettera, e colle iniziali predette. Una di tali gazzette cadde per accidente nelle mani d’un Giovanni Cestonaro, domiciliato in Este, che corse a Venezia, e rabbrividendo, riconobbe il proprio carattere, e la testa del proprio fratello, a cui aveva spedito quella lettera. Interrogato dalla giustizia, egli fece cadere i sospetti dell’assassinio sopra la cognata Veneranda Porta, e sopra Stefano Fantini, raccontando come l’estinto fratello erasi spesso lagnato per lettera della tresca che il Fantini manteneva colla Veneranda. Esaminati i rei, confessarono il delitto, ed apparve che l’avevano commesso per astio verso il Cestonaro, e per contrarre dopo la di lui morte novelli sponsali. Entrambi furono, per sentenza della Quarantia Criminale, decapitati, ed il Fantini anche squartato il 10 gennaio 1780 M. V. Essendo la Calle della Madonna a S. Barnaba, ove abitava Veneranda, attigua al Campiello dei Squelini, molti pongono il fatto come avvenuto in questa località. La casa di Veneranza Porta fu demolita, e la sua area è oggidì occupata da un orto fra i N. A. 3274 A e 3277.

Alcune case di ragione della confraternita di S. Maria della Carità, ed altre di ragione della confraternita di S. Maria della Misericordia, imposero il medesimo nome ad una Calle sulla Fondamenta di Cannaregio.

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