Paruta

Paruta (Corte) a S. Pantaleone. Questa corte, posta oltre il Campiello Angaran detto Zen, manca del suo nome scritto sul muro, quantunque esso ci venga conservato dalle piante topografiche, nonché dall’Anagrafi del 1841, e ricordi il celebre Paolo Paruta domiciliato nel prossimo palazzo, di cui però non rimane che un avanzo. Il Coronelli dà inciso il palazzo suddetto colla annotazione: Palazzo Paruta sopra il Rio di S. Pantaleone del già celebre storico Paruta.

I Notatorî del Gradenigo raccontano che una folgore, piombata nel 1726 in ca’ Paruta a S. Pantaleone, arse la capigliatura d’un terrazzaio che colà stava lavorando.

La famiglia Paruta venne fra noi da Lucca nel secolo XIV colle altre che perfezionarono in Venezia l’arte della seta, e fu ascritta al patriziato nel 1381 per meriti acquistati nella guerra di Chioggia. Paolo Paruta, nato nel 1540, fu istoriografo della Repubblica, governatore di Brescia, ambasciatore, cavaliere, e Procuratore di S. Marco. Tra i varii suoi scritti, meritano alto posto d’onore i Discorsi Politici, di cui Montesquieu fece uso nel libro: Della Decadenza dell’Impero Romano. Venuto a morte nel 1598, ebbe sepoltura con epigrafe in chiesa di S. Pantaleone, ed il suo busto in marmo scorgesi nel monumento dei Paruta in chiesa dello Spirito Santo. Questa famiglia fu chiara altresì per dignità ecclesiastiche, e per belle prove di valore dimostrate nelle guerre contro i Turchi.

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