Guerra

Guerra (Calle al Ponte, Ponte, Campo, Callesella della) a S. Giuliano. Il Dezan ed il Berlan vogliono derivato il nome a queste località da un combattimento che vi avrebbe sostenuto una colonna di congiurati di Bajamonte Tiepolo dopo la sconfitta loro toccata in Piazza di S. Marco. Vedi Remer (Campiello del). Tuttavia è cosa certa in quella vece aver avuto origine il nome suddetto dalle guerre delle canne e dei bastoni, e poscia dei pugni, che qui si facevano. Vedi Pugni (Ponte dei). E giova innanzi tratto osservare che molti ponti di Venezia, i quali erano agone a tali combattimenti, si denominavano della Guerra, per cui nella Guida del Coronelli troviamo il Ponte della Guerra ai Gesuati, il Ponte della Guerra a S. Marziale, il Ponte della Guerra a S. Fosca, ed il Ponte della Guerra a S. Barnaba, i due ultimi dei quali conservano tuttora impresse l’orme pei lottatori. Venendo poi a parlare particolarmente del Ponte della Guerra a San Giuliano, ricorda il Sanudo che il 29 dicembre 1509 si proibirono le batagiole sul Ponte di S. Giuliano. Nel codice Cicogna 2078 leggiamo sotto l’anno 1546: Sopra il Ponte della Guerra a San Zulian si fecero i pugni. E finalmente abbiamo un opuscolo impresso in Venezia in Salizzada a S. Moisè nello stesso anno 1546 col titolo: Quattro canti in Ottava Rima delle Battaglie e Battagliuole fatte sopra li Ponti di Venezia in S. Zulian, S. Barnaba, Crocecchieri, e S. Marcuola.

Anche il Sottoportico della Guerra a S. Sofia trasse l’appellazione dagli accennati combattimenti, soliti a tenersi sopra il prossimo ponte detto anticamente Ponte della Guerra di Campo dell’Erba, quindi Ponte della Guerra o Priuli, ed ora Ponte Priuli soltanto (Codice Cicogna 620). Qui notiamo alla sfuggita che l’antico palazzo sovrastante al Sottoportico della Guerra a Santa Sofia, apparteneva alla patrizia famiglia Benedetti, come si scorge dallo stemma a rombi scolpito sulla facciata, e sopra un fianco della fabbrica, nonché dalla Pianta topografica di Venezia, unita alla Guida del Coronelli, ove l’attiguo ponticello, ora distrutto, è chiamato dei Benedetti. In questo palazzo, ferito a morte da ladroni, cessò di vivere nel 1658 Vincenzo q. Pietro Benedetti, estinguendosi in lui la famiglia.

Quanto al Rio della Guerra a Castello, presso le Vergini, esso, secondo i medesimi Dezan e Berlan, ricorderebbe una di quelle fiere zuffe avvenute fra i Caloprini ed i Morosini. Veramente racconta la storia che, sorta al tempo del doge Pietro Tribuno, per cagione di donne, una grande inimicizia fra queste due famiglie, i Caloprini ferirono a morte in Campo di S. Pietro di Castello Domenico Morosini, ed un’altra volta quattro Morosini uccisero tre Caloprini mentre erano in barca. Nulla però si può dire di preciso sopra l’argomento; anzi altri credono che il Rio della Guerra prossimo, come si trova, alla Darsena dell’Arsenal Nuovissimo, abbiasi intitolato dai navigli da guerra, che nei cantieri colà posti si costruivano.

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