Fuseri

Fuseri (Ramo, Ponte, Rio, Calle dei) a S. Luca. Vi stanziavano i fabbricatori di fusi. Alcuni fuseri da S. Luca trovansi registrati anticamente come confratelli delle Scuole Grandi. Anche i Necrologi del Magistrato alla Sanità fanno memoria d’un Bernardo fuser da S. Luca, morto il 17 ottobre 1613.

Leggesi nelle Raspe che, avendo un Antonio Filacanevo, d’accordo con Orsa Cantarella, condotto una figlia di costei, d’anni 8 circa, alla casa di certo Fiore da Bologna ad Pontem Fusariorum, colà le tolse il fiore verginale, non tamen explete, e perciò con sentenza 4 novembre 1440, venne condannato ad essere frustato da S. Marco a Rialto, a stare sei mesi in prigione, ed a pagare 100 lire di multa a favore della danneggiata. Questo ponte viene ricordato eziandio nella sentenza 13 giugno 1441 contro Datalo ebreo, scoperto adultero d’una Giacometta, donna cristiana. Vedi Schiavine (Calle delle).

Una parte del Consiglio dei X, 26 aprile 1585, contro le aggressioni ed assassinamenti che frequentemente succedevano allora in Venezia, ci fa sapere che la sera del Giovedì Santo di quell’anno venne in Calle dei Fuseri assalito e derubato il cap. Antonio Fortuna, e che poche ore dopo, nella calle medesima, toccò egual sorte a Piero de Stefano Carmin Grison, hosto al Salvadego.

Al Ponte dei Fuseri abitava Ercole Bentivoglio, nipote di Giovanni II Signore di Bologna e distinto poeta volgare. Ciò si apprende dal Capitolo diretto ad una Signora Agnola di lui innamorata. Pella contrada ove morì vedi S. Geremia (Parrocchia ecc.).

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