Papafava o Tasca

Papafava o Tasca (Fondamenta) a San Giuliano. Un ramo dei Carraresi, signori di Padova, assunse il cognome di Papafava, riconoscendo a proprio capostipite un Jacopo che combattè nella crociata contro Ezzelino da Romano l’anno 1256, e che, dilettandosi meravigliosamente di mangiar fava, era detto il Papafava. Il Litta incomincia la famiglia Papafava in Venezia da un Alessandro, lettore di diritto, morto nel 1529. Un Bonifazio, nato nel 1588, e cavaliere dell’ordine del Redentore, venne assunto nel 1652 al Veneto patriziato col nipote Federico e posteri, in premio di rilevante somma sborsata alla Repubblica per la guerra di Candia. Un Giovanni sposò nel 1688 Angela Maria Tasca, discendente da famiglia bergamasca, che attese alla mercatura specialmente di cambellotti, avendo bottega aperta, in Merceria, all’insegna dell’Albero d’Oro, e che anch’essa era stata ammessa al M. C. nel 1646 per la sua generosità dimostrata allo Stato. Nel 1749 i figli di Giovanni Papafava ereditarono dalla famiglia Tasca un palazzo a S. Giuliano, che quest’ultima aveva comperato fino dal 1644 dalla N. D. Cornelia Formenti-Molin, ma che in origine apparteneva alla famiglia Veggia. Il suddetto palazzo ha dal lato di terra un bell’arco d’ingresso il quale credesi fattura di Guglielmo Bergamasco, e faceva parte del palazzo Tasca a Portogruaro. Bella non meno è la porta del canale, sormontata dall’imagine della B. V. avente la luna sotto i piedi, col seguente verso scolpito inferiormente:

sic veneti portam lunamque hostemque prementi,

verso allusivo alle guerre dei Veneziani coi Turchi, e basato sul doppio senso in cui si possono prendere le parole porta e luna. Ecco perché la prossima Fondamenta si chiama Papafava o Tasca.

Un Sottoportico Papafava esiste anche a Santa Caterina, e prese il nome da un prossimo palazzo archiacuto, che era dei Pesaro, ma che poscia fu ereditato dai Papafava pel matrimonio successo nel 1615 di Pesarina Pesaro con Bonifazio Papafava. Di questo palazzo parla una sentenza dei Signori di Notte al Criminale colle parole: in ca’ de Pexaro apud pontem S. Catarinae, sotto la data 9 febbraio 1372 M. V.

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