Falier

Falier (Corte) a S. Vitale. Antichissimo è il domicilio della famiglia Falier in parrocchia di S. Vitale. Da San Vitale era quel Giacomo Falier soprannominato el grando, eletto nel 1269 procuratore di S. Marco. E probabilmente i Falier abitavano in questo circondario fin dal 1084, in cui la chiesa dedicata a San Vitale fu, per quanto si legge, eretta dal doge Vitale Falier. Originaria di Fano, passata poscia a Padova e Venezia, ebbe tale famiglia tribuni, e tre dogi. Vitale, di cui si disse più sopra, scoprì nel 1094 il corpo di S. Marco, e ne fece consecrare la chiesa, nell’atrio della quale fu sepolto due anni dopo, a destra di chi entra per la porta centrale. Ordelafo di lui figlio, assunto al principato nel 1102, dimostrò grande valore nell’armi, fece passaggio oltremare in aiuto di Baldovino, re di Gerusalemme, prendendo Acri, riacquistò Zara, sconfisse i Padovani, e nel 1117 morì da eroe in una lotta contro gli Ungheri. Marino, offeso nell’onore maritale da un giovane patrizio, ed ottenuta lieve soddisfazione della patita ingiuria, tramò una congiura allo scopo di farsi assoluto signore di Venezia, ma fu scoperto e decapitato il 7 aprile 1355. Le cronache ce lo dipingono come uomo iroso a segno che, essendo prima di venir fatto doge, podestà in Trevigi, diede uno schiaffo al vescovo di quella città, non accorso per tempo alla processione del Corpus Domini. La famiglia Falier fondò alcune chiese di Venezia, e produsse militari valenti, vescovi, e patriarchi. Il palazzo della medesima a San Vitale, posto nella Corte che da noi viene illustrata, e che presentemente è chiusa da ferreo cancello, sebbene riordinato fra il secolo XVII e XVIII, conserva ancora, dice il Paoletti nel Fiore di Venezia, qualche vestigio della sua condizione primiera. Dapprima aveva due scale, ma ora ne ha una soltanto, essendo stata distrutta quella sopra la quale stava la statua dell’infelice Marino priva di testa. In questo palazzo si conserva oscuro ed a pezzi il cenotafio, scolpito dal celebre Canova in onore di Giovanni Falier, suo generoso mecenate.

Anche una prossima Calle, con altro nome appellata Vitturi, per la quale vedi Vitturi (Ponte), nonché un’altra Calle a San Pantaleone devono il nome ai patrizii Falier.

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