Gambara

Gambara (Campiello, Calle) alla Carità. Nobilissima per antichità di titoli fu la famiglia Gàmbara in Germania, dalla qual regione passò a Brescia. Ebbe quattro cardinali, e quella Veronica distinta poetessa, e sposa d’un signore di Correggio, morta nel 1550. Il conte Francesco Gambara, insieme ai fratelli e discendenti, fu ammesso all’aula degli ottimati Veneziani nel 1653. Né tale ammissione ottenne, come tante altre famiglie, pel solo esborso dei 100 mila ducati, poiché il conte Nicolò Gambara aveva mantenuto nel 1571 a favore dei Veneziani un reggimento contro i Turchi, esempio imitato poscia nel Friuli dai conti Gian Francesco ed Annibale. Questa famiglia inoltre erasi mostrata benemerita della Repubblica negli anfratti colla Corte Romana nel 1605. I Gambara acquistarono il palazzo della Carità dai Mocenigo in virtù del matrimonio, successo nel 1678, fra Eleonora Gambara e Francesco Mocenigo. Ne parla il Boschini (Le ricche minere della pittura veneziana), dicendo che dopo la Carità si arriva alla casa Mocenigo, dalla quale uscì quel memorabile e glorioso capitano di mare Lazzaro Mocenigo. Il cortile della casa è dipinto da una parte dal Pordenone, dove si vedono diverse figure, tra le quali vi è un huomo vestito all’antica di gran colorito: evvi anche il Tempo et Amore sopra una palla con l’arco et la saetta.

Ricorda il Sanudo all’anno 1514, 20 febbraio M.V., che in quel giorno, ultimo di carnovale, si recitò una commedia di Plauto dai fioli di Lazzaro Mocenigo a casa soa alla Carità.

Mappa

Nella vicinanza


A B C D E F G I L M N O P Q R S T U V W Z

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *