Calice

Calice (Calle, Sottoportico e Corte del) a S. Salvatore, presso la Calle dei Stagneri. Da una bottega all’insegna del Calice, la quale colla parte anteriore guardava la Merceria, ove s’addrizza alla Calle delle Acque, e colla posteriore corrispondeva alla Corte che tuttora ne porta il nome. Fino dal 1537 noi troviamo che Zuan Andrea Venier dava a pigione casa e bottega poste a S. Salvatore, presso la Calle dei Stagneri, a M. Jacopo marcer al Calese. E nel 1582 Bartolomeo de Batista Bontempelli, marcer al Calese, notificava d’abitar coi figliuoli in contrà di S. Salvator in le case del M.co Jeronimo Venier. Anche adesso all’imboccatura della Calle del Calice scorgesi l’arma dei Venier scolpita sul muro. Questo Bartolommeo Bontempelli bresciano, a cui fu concesso un privilegio di cittadinanza Veneziana il 31 marzo 1579, tiene un posto distinto nelle patrie memorie non tanto perché le di lui manifatture venivano ricercate dai principi, e ne usava lo stesso Sultano, quanto perché, insieme al fratello Grazioso, edificò in chiesa di S. Salvatore, nella crociera verso il battistero, un altare con tavola del Peranda, la quale rappresenta Gesù Cristo morto, sostenuto dalla Beata Vergine, e al disotto i ritratti dei due pietosi fondatori. Inoltre ristaurò a proprie spese la chiesa delle Convertite alla Giudecca, e poscia sborsò 30 mila ducati per la fabbrica dello Spedale di S. Lazzaro dei Mendicanti in Venezia, lasciandone 100 mila al medesimo scopo con testamento 12 febbraio 1613 M. V. in atti Fabrizio Beaziano. Egli morì pochi anni dopo, come rilevasi dalla seguente annotazione, tratta dal necrologio della chiesa di S. Salvatore: A dì 8 novembre 1616. Bortolomio dal Calice d’anni 78 circa da febre per giorni 44 continui. Visitato dallo ecc. Gadaldino. Il Bontempelli fino dal 1568 si aveva costrutto in chiesa di S. Salvatore la tomba colla modesta epigrafe: Bartholamei Bontempelli A Calice Et Haeredum Mdlxviii. Collo scorrere del tempo, la di lui bottega divenne da speziale, ritenendo però la vecchia insegna, poiché scorgesi nella Descrizione della Contrada di S. Salvatore pel 1661 che in Marzaria, non lungi dalla Calle dei Stagneri, e precisamente appo cha Zustinian (quindi palazzo Faccanon), Marchiò Brochini spicier al Calese aveva casa e bottega appartenenti al N. U. Nicolò Venier.

Una bottega da speziale all’insegna del Calice diede pure il nome alla Calle, ed al Ramo Calle del Calice a S. Agostino, le quali strade, per mezzo d’un ponte egualmente cognominato, avevano comunicazione, prima dell’interramento del rivo, colla Calle del Scaleter. Quando nel 1684 Paolina Airoldi Marchesini chiese d’essere abilitata a collocarsi in persona nobile, et a procrear figli capaci del Ser. Consiglio, venne citato all’ufficio dell’Avogaria di Comun, qual testimonio, Ant. Sarcinelli spicier al Calice a S. Agostino. E si vede nella Descrizione della contrada del 1713 che la bottega del Sarcinelli era situata precisamente appiedi del Ponte del Calice, all’imboccatura della Calle del Scaleter.

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