Morolin (Ramo, Sottoportico, Calle) a S. Samuele. Il palazzo Morolin fu fatto costruire dal celebre pittore Pietro Liberi sul disegno di Sebastiano Mazzoni, pittore fiorentino, e studioso architetto. Morto il Liberi, venne comperato dalla famiglia Lin venuta da Bergamo, e fatta patrizia nel 1686 in un Girolamo, già garzone in Venezia nella drogheria dei Luca, a piedi del Ponte di Rialto, coll’insegna dell’Angelo, e poscia proprietario della medesima, il quale fece alla Repubblica la solita offerta. La famiglia Lin aggiunse al suddetto palazzo il piano superiore d’ordine corinzio. Quindi lo ereditarono i Moro in virtù del matrimonio, successo nel 1748, fra Gasparo Moro ed Isabella Lin, i quali perciò si fecero chiamare Moro-Lin, o Morolin. Altri pittori in seguito ebbero stanza in questo palazzo, come l’Hayez nella sua giovinezza, e da ultimo il Lipparini che ne comperò gran parte. Il Codice 183, Classe VII della Marciana, racconta il seguente aneddoto qui accaduto nel secolo XVII: 16…. Ser Ant.o Dandolo q. Zuane, q. Antonio, q. Matteo, q. Girolamo, q. Gasparo di Candia stava in la ca’ del pittor Pietro Liberi in affitto, che hora è la casa dei Lini a S. Samuel, ed il figlio del pittor haveva preso tanta confidenza che il Dandolo haveva denari e rilasci d’affitto, onde questo andava e veniva a suo piacere. Il giorno di …….. andò in ca’, e lo trovò chiuso in camera della moglie, ove più volte l’havea trovato, et, fatto strepito, fece fuggir il Liberi, vestì la moglie in boccassin, e la condusse in barca a’ suoi fratelli e zio Foscarini, e gli la consegnò dicendo che gli restituiva la bu…. di sua sorella per non volersi imbrattar le mani nel sangue. Ma dopo qualche anno la riprese appo di sè, dicendo che fu uno sfogo perché il Liberi non gli dava più danari, e voleva il padre i suoi affitti, e lui essendo giuocatore, dissipava tutto nel giuoco; onde la povera dama svergognata da tutto il mondo et infamata, per restituirsi, dovette ritornare, et vivono in pace. L’Antonio Dandolo, a cui si riferisce il racconto, era nato, secondo il Capellari, nel 1651, e nel 1674 aveva sposato Altadonna di Giacomo Foscarini, dalla quale nel 1683 ebbe un figlio per nome Giovanni.
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