Bandiera e Moro

Bandiera e Moro (Piazza) a S. Giovanni in Bragora. Questa località, la quale prima dicevasi Campo della Bragola, assunse la denominazione attuale in onore dei due fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, già qui domiciliati nel palazzo Soderini, i quali, con Domenico Moro, ed altri compagni, subirono per la libertà italiana la morte a Cosenza nel 1844. Nel 1867 si tradussero i mortali avanzi dei Bandiera e del Moro a Venezia, e furono sepolti nella Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo.

Quanto al vecchio nome di Campo della Bragola, convien osservare che Bragola, Bragora, Bracata, e Braida chiamavasi ab origine l’isola sopra cui sorge la chiesa di S. Giovanni Battista. Quest’isola era una delle Gemini, o Gemelle, le quali, oltre la contrada che ci occupiamo ad illustrare, comprendevano quelle di S. Martino, di S. Lorenzo, e di S. Severo, e si dicevano Gemini, o perché fossero anticamente consecrate al culto dei Gemini (Castore e Polluce), o perché si rassomigliassero fra loro nella forma. Molto si disputò intorno l’etimologia del nome Bragola, ed altre varianti. Il Dandolo lo fa provenire da Bragola, provincia dell’Oriente, donde si trasportarono a Venezia alcune reliquie del Precursore. Questo cronista, parlando del vescovo olivolense Domenico IV Talonico, dice chiaramente: qui de provincia vocata Bragula reliquias S. Joannis Baptistae deduxit, et in ecclesia, quam sui progenitores sub Sancti vocabulo fabricaverunt, cum devotione deposuit, quae vocata est hac de causa S. Johannis Bragulae. Altri, contraddicendo tal fatto, voglion che Bragola derivi dal bragolare, o pescare, che qui anticamente costumavasi. Altri dai mercati che qui si tenevano detti bragole, in greco agorà. Altri dalla voce orientale b’ragal, significante due uomini, o due eroi (Castore e Polluce). Altri finalmente, ritenendo come forma primitiva non bragola, ma bragora, dalle due voci brago (melma o fango) e gora (canale d’acque stagnanti), quasi si avesse voluto indicare in tal guisa l’antica condizione del terreno fangoso, ed intersecato dall’acque (1).

La chiesa di S. Giovanni Battista dicesi fondata da S. Magno nel secolo VII (2). Quindi venne rinnovata nell’817 da Giovanni Talonico, e rifabbricata due volte, la prima nel 1178, e la seconda nel 1475. Anche in tempi posteriori, e specialmente nel 1728, ebbe nuovi ristauri.

L’istituzione della parrocchia rimonta ad epoca lontana. Nel 1810 le si aggiunsero alcune frazioni tolte a quella di S. Martino, ed una parte della soppressa parrocchia di S. Antonino.

Narra la cronaca Barba che il doge Domenico Michiel, il quale governò la Repubblica dall’anno 1118 al 1129, fece edificare uno bel palazzo con un zardin in contrà de S. Zuane in Bragola in lo qual molte fiate se andava a trastullar. Ed un’altra cronaca aggiunge che, quando egli nel 1129 rinunziò al principato, portossi ad abitare in questo palazzo medesimo.

Pel pontefice Paolo II, nato in questa parrocchia, vedi Papa (Sottoportico e Corte del).

Il 17 febbraio 1756 M. V. si diede in Campo della Bragola una gran caccia di tori, nella qual occasione si ammirarono due voli fatti da due funambule, l’una andando all’insù, e l’altra all’ingiù del campanile. Vedi i Notatori di Pietro Gradenigo da S. Giustina al Civico Museo.

Note di Lino Moretti

  1. Il nome Bragola è dovuto alle condizioni naturali del suolo, paludoso fino al secolo XI.
  2. La testimonianza più antica del titolo risale al luglio del 1090. (A. NIERO, in Culto dei Santi, p. 175). La chiesa aveva un campanile eretto nel 1206-1260, ricostruito nel 1560, che dovette essere abbattuto nel 1826 perché pericolante.

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