Gàmbaro

Gàmbaro (Calle, Campiello del) in Rialto Nuovo. In Rialto Novo stanziava nel 1661 Iseppo Rossi hosto al Gambaro, pagando pigione a varii consorti.

Fino dal secolo XV troviamo un’osteria all’insegna del Gambaro in Rialto. Un Venturino hospes in hospitio Gambari in Rivoalto venne ucciso con più ferite in quel secolo per opera d’un Armano cappellaio tedesco, d’un Angelino, e d’un Leonardo, pur essi tedeschi. Costoro furono condannati in contumacia, con sentenza 25 settembre 1465, a perpetuo bando e, nel caso di contravvenzione, ad avere tagliata la mano destra nel luogo del delitto, e, con essa, secondo il solito, appesa al collo, ad essere condotti frammezzo alle due colonne di S. Marco, e decapitati. Con sentenza contumaciale 7 marzo 1478 furono più tardi banditi, e, qualora fossero stati rinvenuti in Venezia e nello Stato, condannati a morire sulle forche in Campo delle Beccarie a Rialto, un Francesco Pincarella, un Giovanni Gallina, ed un Giacomo ab Azalibus, mezzani d’amore, per aver ferito cum uno gladio panesco un Fioravante, ed un Girolamo da Brescia, che, con altri compagni, stavano giuocando alle carte in hospitio Gambari in Rivoalto, e per aver rubato i danari che stavano sulla tavola da giuoco.

Una Calle del Gambaro abbiamo pure presso la Calle dei Fabbri, così denominata per una bottega da ferro all’insegna del Gambaro, condotta dalla famiglia Monti, che perciò si diceva dal Gambaro ed abitava in un prossimo stabile. Vedi Monti (Calle del).

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