Fontego dei Tedeschi

Fontego dei Tedeschi (Calle, Ramo, Salizzada, Rio del) a S. Bartolomeo. Essendo fino dal secolo XIII numerosi i Tedeschi in Venezia per oggetto di traffico, il Senato assegnò loro un casamento sul Canal Grande, contiguo al Ponte di Rialto, ad uso di abitazione, e di deposito tanto delle merci che qui acquistavano per trasportarle altrove, quanto di quelle che ritraevano dalla Germania. Questo edificio, che da quell’epoca s’incominciò a denominare Fontego (fondaco) dei Tedeschi, venne ampliato nel 1300 colle case dei Polani. Nel 1505 violento incendio lo ridusse in cenere ed allora il Senato, collocati provvisoriamente i Tedeschi nelle case dei Lippomano a S. Fosca, decretò che fosse rifatto, il che ebbe compimento nel 1508. Per lungo tempo si attribuì questa rifabbrica a Pietro Lombardo. Il Morelli nel principio del secolo presente scoprì un poemetto latino d’un autore di quei tempi, secondo il quale, dovrebbesi attribuirla a fra’ Giocondo da Verona. Tuttavia il decreto del Senato 19 giugno 1505, ed i Diarii del Sanudo danno a divedere che fu opera d’un Girolamo Tedesco d’ignoto cognome. Quel decreto dice chiaramente che avendo i mercatanti Tedeschi suplicado se vuogli tuor el modelo fabrichado per uno dei suoi, nominado Hieronymo, homo intelligente et practico…, l’anderà parte che, per autorità de questo Conseglio la fabrica del Fontego sopradicto far se debi iuxta el modelo composto per el prefato Hieronymo Tedesco ecc. Le parole poi del Sanudo sono le seguenti: 1505, 19 zugno. Fo posto per el Consegio tuor el modello dil Todescho, et secundo quello si fazzi el Fontego di Todeschi, et si fazzi le botteghe attorno; et el Colegio hebbe libertà per le do parte a bossoli et balote terminar quelo li parerà. Al Fondaco dei Tedeschi presiedevano tre patrizii col titolo di Visdomini, essendovi pure un pubblico pesatore delle merci, due ragionieri, ed un fonticajo, o custode. L’edificio, che ora è convertito ad uso di pubblici dicasteri, venne dipinto a fresco nelle sue pareti esterne dal Tiziano, e dal Giorgione.

Il Fondaco dei Tedeschi veniva visitato ogni anno, nella vigilia di Natale e nell’ultimo giorno dell’anno, dal clero di S. Bartolammeo. Qui si fecero molte feste, descritte dal Sanudo, e nei secoli XVI e XVII vigeva il curioso costume di celebrarvi, nei tre giorni e nelle tre notti antecedenti all’apertura del carnovale, pubblici balli mascherati.

Fino dal 13 aprile 1341 nominaronsi quattro senatori per allargare la strada dal Fontego dei Tedeschi a S. Giovanni Grisostomo (Spiritus). E si pensò ad allargarla nuovamente nel secolo XVI, narrando Marin Sanudo il 5 febbraio 1531 M. V. che in Senato fu faticato longamente con summo studio et diligentia a trovar il modo di far lo accordo con quelli hanno stabili nella calle che va al ponte del Fontego dei todeschi a la chiesa di S. Giovanni Grisostomo.

Mappa

Nella vicinanza


A B C D E F G I L M N O P Q R S T U V W Z

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *