Maltese

Maltese (Calle e Corte del) detta dei Risi a S. Paterniano. Chi s’addentra in questa corte vede, non senza meraviglia, una magnifica scala esterna a bòvolo, ovvero a chiocciola, architettata nel secolo XV, come sembra, da uno dei Lombardi, ed appartenente al palazzo dei Contarini perciò detti dal bovolo, il quale ha la sua facciata archiacuta sopra il rivo di S. Paterniano. Il Martinioni nelle sue Aggiunte alla Venezia del Sansovino, dopo aver descritto l’altro palazzo Contarini, poscia Mocenigo, in Rio di San Luca, o delle Poste, così continua: Più avanti, sopra il medesimo Rio, in contrà di S. Paterniano, vi è il palazzo di Gio. Battista, Marco, e Nicolò Contarini, prestantissimi et virtuosi senatori, detti dal Buovolo per una scala insigne, tortuosa, fatta tutta di marmo con colonne e volti, coperta tutta di lastre di piombo, per la quale si ascende in giro, chiamata comunemente scala in buovolo, in cuppole e corridori, fabbricata con eccellente ordine d’architettura, e con spesa incredibile ecc.

Fino dal 1261 trovasi nel Barbaro un Paolo Contarini dalla parrocchia di S. Paterniano, ove nacque eziandio il doge Andrea, nipote di Paolo. Questo ramo dei Contarini possedeva in chiesa di S. Paterniano l’altare del Crocefisso colla propria tomba d’innanzi. Circa il palazzo, esso nel secolo trascorso passò in proprietà dei Minelli, pel matrimonio, avvenuto nel 1717, fra Elisabetta, figlia di Pietro Maria Contarini, e Giovanni Minelli. Fu acquistato poi nei primi anni del nostro secolo dalla ditta Emery, dalla quale l’ebbe a pigione Arnoldo Marseille, che v’aprì e vi tenne per molt’anni un albergo detto del Maltese, originando così la prima denominazione portata dalle prossime vie. Finalmente nel 1852 venne lasciato, per testamento, alla confraternita dei poveri della parrocchia di S. Luca, ed ora vi ha sede la Congregazione di Carità. La scala ebbe di recente, unitamente al palazzo, un ristauro.

Quanto alla seconda denominazione assai più antica, leggasi, come nei catasti, dei Rizi, e non dei Risi. E’ probabile che qui abbia abitato una famiglia Rizo, o Rizzo, perocché in una delle mariegole appartenenti alla scuola di S. Maria della Misericordia (an. 1308-1499) trovasi ascritto qual confratello un Zamaria Rizo da S. Paterniano, e giusta le Condizioni del 1582, un Piero de Rizi faceva il suo domicilio allora nella medesima parrocchia.

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