Pistór (Calle e Ponte del) a San Lio. Appiedi di questo ponte la bottega da prestinaio più non esiste. Esso anticamente era chiamato di ca’ Mocenigo pel prossimo grandioso palazzo, che in origine apparteneva ai Cavazza, che da Tommaso Cavazza venne legato nel 1461 alla Confraternita della Carità, che da questa fu venduto nel 1487 a Michele Foscari (alla qual famiglia appartiene lo stemma sculto sul pozzo della corte interna), e che finalmente passò in un ramo dei Mocenigo, detto dalle Perle, dalle Zogie, oppur dal Buso, in virtù del matrimonio successo nel 1491 fra Alvise Mocenigo q. Tommaso, e Pellegrina Foscari q. Michiel.
L’arte dei Pistori, oltre gl’inviamenti sparsi per la città, aveva in Venezia due grandi panaterie, o luoghi stabiliti per la vendita del pane. L’una giaceva a S. Marco, presso il Campanile; l’altra in Rialto, di fianco le Beccarie. La prima constava di diciannove botteghe; di venticinque la seconda. I Pistori negli ultimi tempi della Repubblica erano ascritti alla Scuola degli Albanesi a San Maurizio, come ci fa conoscere un decreto del consiglio dei Dieci, inserito nel Catastico delle Leggi in materia di Biave. Ne riportiamo il brano seguente: 1780, 5 Settembre. In Consiglio di X. Decreto che abolisce il Sovegno dei Lavoranti pistori in chiesa di San Matteo di Rialto. Tutti gli argenti ed effetti di esso debbano consegnarsi ai capi della scola di S. Maria e San Gallo degli Albanesi nella chiesa di San Mauritio, composta di tutti gli individui dell’Arte dei Pistori, colla loro responsabilità, nella quale non abbiano detti Lavoranti voce alcuna né attiva né passiva. Di tali argenti ed effetti debba formarsi colla loro vendita un capitale intangibile nella Pubblica Zecca, la cui rendita debba servire di qualche compenso all’aggravio che l’Arte suddetta si assume di corrispondere alli Lavoranti nel caso di loro malattia ecc. ecc. Nel citato Catastico, alle rubriche Pistori di Venezia, e Lavoranti Pistori, trovansi varie notizie relative all’arte di cui stiamo parlando.
Altre botteghe da prestinaio denominarono altre vie di Venezia.
Mappa
Nella vicinanza
- Malvasia (Calle della) a S. Lio
- Giazzo (Calle del) a S. Lio
- S. Lio (Salizzada, Campo)
- Brandolin o Carabba (Ramo) a S. Marina
- S. Marina (Campo, Rio)
- Nave (Calle della) a S. Lio, presso la Salizzada
- Morosini (Calle, Corte) a S. Giovanni Grisostomo
- Preti (Calle dei) o Catula a S. Giuliano.
- Preti (Calle dei) detta Del Dose a San Bartolomeo.
- Algherotto (Calle) alla Fava
- Amai (Calle dei) a S. Giovanni Grisostomo
- Zocchi (Sottoportico e Corte) presso la Calle della Bissa, a S. Bartolammeo
- Fava (Calle e Rami dietro la, Campo, Ponte, Calle della)
- Teatro (Calle, Corte, Ponte del) a S. Giovanni Grisostomo.
- Bissa (Calle della) a S. Bartolammeo
- Miracoli (Calle, Ramo, Ponte, Rio, Campo, Campiello, Calle dei)
- Marcello o Pindemonte (Ponte e Calle) a S. Marina
- Paradiso (Ponte, Calle del) a S. Maria Formosa
- Stagneri (Calle dei) a S. Salvatore
- Boldù (Calle) a S. Maria Nova.
- Van Axel (Fondamenta). Vedi Erbe.
- Calice (Calle, Sottoportico e Corte del) a S. Salvatore, presso la Calle dei Stagneri
- Erbe (Campazzo delle) a Castello
- Acque (Sottoportico, Calle delle) a S. Salvatore
- S. Bartolomeo (Merceria, Campo)
- Formagier (Salizzada del) a S. Canciano
- Posta (Via alla) a S. Salvatore
- Mussato o Tasca (Calle) a S. Giuliano
- Preti (Fondamenta, Ponte dei) a S. Maria Formosa
- Fontego dei Tedeschi (Calle, Ramo, Salizzada, Rio del) a S. Bartolomeo
- S. Maria Nova (Campo)
- Papafava o Tasca (Fondamenta) a San Giuliano
- Borgoloco (Ramo, Calle, Ponte di) a S. Maria Formosa
- Civràn (Calle) a S. Giovanni Grisostomo
- Stramazzer (Calle del) o Sernagiotto a San Giovanni Grisostomo.
- S. Giovanni Grisostomo (Ponte, Rio, Salizzada, Campo)
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