Pisani e Barbarigo

Pisani e Barbarigo (Ramo) a S. Tomà. E’ prossimo ai due palazzi Pisani Moretta, e Barbarigo dalla Terrazza. Il primo appare costrutto nelle forme usate nei primordii del secolo XV, e nel 1742 ebbe un ampliamento. Chiamossi Pisani-Moretta perché la linea dei Pisani proprietaria, estintasi nel 1874, contava a suo capostipite nel 1420 un Almorò, e, per corruzione, Almoretto, o Moretto.

Secondo il Novellista Veneto pel 1775, facendosi in quell’anno per tre giorni grandi festività in causa dell’elezione a procuratore di S. Marco di Pietro Vettor Pisani, e stando in Canal Grande sotto i balconi del surriferito palazzo una peata, ove abbruciavansi i fuochi artificiali, cadde una sera un barile di catrame acceso sopra una gondola vicina, che rimase infranta, ed affondata con pericolo di chi v’era dentro. Il giorno poi successivo precipitò, pel soverchio concorso di popolo, una delle due bande del ponte prossimo al palazzo per via di terra, strascinandosi dietro molte persone, alcune delle quali rimasero offese. Due battelli eziandio che erano sotto vennero fracassati.

Il palazzo Barbarigo sorse, come attesta il Cicogna, che esaminò i registri, nel 1569 sul disegno di Bernardino Contin. L’aggiunto dalla Terrazza dipende da un magnifico terrazzo respiciente il Canal Grande con balaustrate e colonnelle all’intorno. Se il palazzo Pisani Moretta era celebre pel dipinto di Paolo Veronese, raffigurante la famiglia di Dario a’ piedi d’Alessandro, il palazzo Barbarigo dalla Terrazza spiccava per la celebre pinacoteca, l’uno e l’altra passati in terra straniera. Il continuatore del Berlan, dopo aver parlato del secondo palazzo, così scrive: Gloria d’illustri case magnatizie era la pinacoteca, preziosa, celebre, e ricca specialmente di classici pittori veneziani, fra i quali venti dipinti di Tiziano, e la bellissima Maddalena. Giunsero tempi nefasti! Il forestiere non approderà più a queste rive ad ammirare cotanti capolavori, se l’involarono a questi anni le nevose regioni del Norte. E noi ne lamenteremo sempre e sempre la perdita, serbandone almeno la memoria nel libro: Insigne Pinacoteca Barbarigo descritta ed illustrata da Gian Carlo Bevilacqua. Venezia, 1845.

Per la famiglia Pisani vedi Pisani (Campo), e per la famiglia Barbarigo vedi Duodo o Barbarigo (Fondamenta).

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