Rùsolo o Canova

Rùsolo o Canova (Campo) a S. Gallo. Vuolsi che Rusolo sia corruzione di Orseolo pegli stabili che fino da tempi antichissimi qui aveva la famiglia Orseolo. Ed invero dicono gli scrittori che anche oltre la valle Grassabò una striscia di terra denominossi Argine o Campo Rusolo, per le possessioni di questa famiglia. Errano poi molti nel sostenere che il campo di cui parliamo ebbe il nome di Rusolo soltanto dopoché nel 1581 vi si trasportò l’ospitale fondato dal santo doge Pietro Orseolo I presso il campanile di S. Marco, poiché anche in antecedenza veniva così appellato, come consta dalla convenzione fatta il 10 ottobre 1581 dai Procuratori de Supra col priore dell’ospitale pel trasporto del medesimo. Vedi Todeschini: Della dignità dei Procuratori di S. Marco ecc. (Classe VII, Cod. 612 della Marciana, Cap. VII, Doc. 67). Il Sanudo inoltre ne’ suoi Diari nota che il 25 gennaio 1512 M. V. si fece una caza di tori in Campo Rusolo.

La famiglia Orseolo venne dall’Alemagna a Torcello, e quindi a Venezia nei primi tempi. Fra i tre dogi che produsse, tiene il primato per santità Pietro Orseolo I, eletto nel 976 dopo l’uccisione di Pietro Candiano IV. Egli riedificò a sue spese il tempio dell’Evangelista col palagio ducale, e fondò in Rialto numerosi alberghi pei poveri pellegrini, ai quali del suo somministrava il vitto. Faceva sperare a tutti un ottimo governo, quando, annoiato dall’intestine discordie e dalle grandezze mondane, fuggì nel 978 celatamente da Venezia con Guerino, abate di S. Michele di Cussano nella Guascogna. Drizzatosi verso quel monastero ed arrivatovi, in breve vestì la cocolla, e dopo parecchi anni spesi nella pratica della virtù passò ad altra vita. Canonizzato nel 1731, si portarono tosto dopo alcune di lui reliquie a Venezia, dono di Luigi XV re di Francia, le quali in argentea cassetta sono riposte nel Tesoro di S. Marco. La famiglia Orseolo mancò fra noi nel 1032 in un Domenico, che, avendosi voluto intrudere nel principato, dovette, non appena trascorsi tre giorni, prendere co’ suoi parenti la via dell’esilio.

Il Campo Rusolo è detto anche Canova, essendo morto in una casa qui situata Antonio Canova, come appare da lapide affissa alla muraglia. La casa suddetta apparteneva al caffettiere Francesconi, soprannominato Florian, e spesso Canova, venendo nella nostra città, andava ad abitarvi, legato com’era in amicizia, fin da giovanetto, col padrone della medesima. Anche sul declinare dell’anno 1822, quando il sommo scultore cadde ammalato in Possagno, e si fece trasportare a Venezia, elesse di albergare presso la famiglia del Florian, già defunto, ma, aggravatosi il male che lo affliggeva, soggiacque anch’egli la notte del 13 ottobre dell’anno medesimo al comune destino.

Mappa

Nella vicinanza


A B C D E F G I L M N O P Q R S T U V W Z

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *