S. Felice

S. Felice (Parrocchia, Fondamenta, Rio, Campo, Traghetto, Ponte, Ramo e Ponte, Ponte Nuovo). La chiesa di San Felice venne eretta nel 960, oppure nel 966, dalla patrizia famiglia Gallina, e nel 1267 consecrata dai vescovi Leonardo di Jesolo, e fra’ Marino di Caorle. Minacciando di cadere, ebbe una rifabbrica, sulle traccie della scuola Lombardesca, nel secolo XVI, ed un’altra consecrazione nel 1624 per opera di Giovanni Tiepolo patriarca di Venezia. Sembra che la istituzione della parrocchia sia stata contemporanea a quella della chiesa. Nel 1810 le si aggregò la massima parte della parrocchia di S. Sofia, allora soppressa, ma le furono sottratte alcune contrade che si aggiunsero a quella dei SS. Apostoli.

L’antico Ponte S. Felice è additato dal Sabellico come opera in origine d’un Pietro Michieli.

Il Ponte Nuovo S. Felice, che prima non esisteva, venne eretto nel 1872, quando tracciossi la Via Vittorio Emanuele.

In Parrocchia S. Felice abitava Marcantonio Bragadin martire della fede. Vedi Bragadin (Calle).

Si ha dalle cronache che Luchino Novello Visconti, dopo che Isabella dal Fiesco sua madre fu condannata a morte, ritirossi a Venezia, ove sposò Maddalena figliuola di Michele Contarini, nella cui casa, posta in parrocchia di S. Felice, venne a morte il 7 luglio 1399, lasciando dodici mila fiorini ai Procuratori di S. Marco perché fossero impiegati in opere di beneficenza. Come appare dagli Estimi, le case dei Contarini a S. Felice erano presso il Ponte Noal, ora Nicolò Pasqualigo.

Vi venne alla luce nel 1693 papa Clemente XIII, che perciò concesse ai pievani di S. Felice il titolo e le insegne di Protonotarii Apostolici. Vedi Fontana (Calle).

In tempi più vicini vi esisteva finalmente l’accademia dei Seguaci di Talia, solita a radunarsi in casa d’Antonio Tassini, il quale apparteneva alla famiglia dello scrittore di queste pagine. Si legge nella Gazzetta Urbana ― Lunedì 4 corrente (1787) ebbero termine le recite della nuova accademia degli per ora detti seguaci di Talia, in casa del signor Antonio Tassini. Nelle poche rappresentazioni che furono prodotte da essa accademia si distinse il nob. signor Alessandro Zanchi, pareggiandosi coi più provetti nell’arte comica. Il N. U. s. Lorenzo Grimani ed il nob. sig. Giacomo Trevisan furono applauditi, e non promettono che una felice riuscita. S’aprirà questa accademia nell’agosto venturo, ed in allora, seguendo le traccie bene avanzate dell’altre accademie, sarà in grado di produr Tragedie, Drammi, e perfetti Intermezzi di Musica ― La stessa Gazzetta segue a narrare che la sera del 12 agosto 1787 i Seguaci di Talia provarono il Giulio Sabino in Roma, tragedia del cav. Greppi bolognese, e che la sera del 17 l’eseguirono con lode, adoperando il vestiario che serviva alla compagnia di S. Benedetto quando rappresentò la stessa tragedia. Furono bene sostenute le parti specialmente di Sabino e di Vespasiano.

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