Brandolin o Carabba

Brandolin o Carabba (Ramo) a S. Marina. Leggasi, come nelle tavole topografiche del Paganuzzi e del Quadri, Ramo Bragadin o Carabba, poiché il palazzo, a cui questa Calle conduce (1), non apparteneva ai Brandolin, ma ai Bragadin, l’arma dei quali, consistente in una croce, sta sculta sopra la facciata archiacuta che guarda il rivo del Teatro Malibran, e sopra l’ingresso di stile meno antico, dalla parte di terra. Questo palazzo, che probabilmente fu eretto dai Bragadin, trovandosi un Maffio Bragadin domiciliato a S. Marina nel 1362, venne rassettato, secondo il Vasari, dall’architetto Sammicheli. L’ultimo della linea Bragadin da S. Marina fu quel G. Matteo, che in sua vita venne imputato d’aver tentato d’avvelenare il proprio fratello Daniele cav. e proc. di S. Marco, e che, colpito da apoplesia, mentre era uscito da una festa da ballo, fu soccorso dal celebre avventuriere Giacomo Casanova, per cui considerollo sempre qual figlio, ed in più occasioni lo protesse. Venuto a morte nel 1767, il di lui palazzo passò ne’ suoi parenti Bragadin d’altra linea, ed anche quando venne venduto, con istrumento 10 gennaio 1807, a Servadio Carabba q. Francesco, apparteneva in parte ai N. N. U. U. consorti Bragadin.

La famiglia Carabba ebbe origine nell’Algeria donde passò in Calabria, e quindi a Venezia.

Il palazzo Bragadin a S. Marina, posseduto attualmente dai conti Papadopoli, fu da essi recentemente ristaurato.

Dei Bragadin dicemmo più addietro. Vedi Bragadin (Calle).

Note di Lino Moretti

  1. Nel 1889 la denominazione è stata corretta in Bragadin.

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