Ca’ d’Oro (Calle, Traghetto della) a S. Sofia. Dopo le interessanti scoperte del comm. Cecchetti, pubblicate nell’Archivio Veneto, resta indubitato che il palazzo a S. Sofia, detto la Ca’ d’Oro, prese il nome, non dalla patrizia famiglia Doro, ma dalle dorature esterne della facciata, come noi avevamo detto nei nostri Alcuni Palazzi ecc. Questa facciata venne eretta, dietro ordine dei Contarini, per opera di Giovanni e Bartolomeo Bon, padre e figlio, fra il 1424 ed il 1430. Nel 1431 essa fu in parte dipinta, ed in parte dorata da Zuane de Franza pentor da S. Aponal. In seguito, avendo nel 1484 una figlia di Pietro Contarini sposato Pietro Marcello, gli portò in dote il palazzo. Perciò il genealogista Priuli, parlando di Pietro Marcello, dice: Questo Pietro era detto dalla Ca’ d’Oro perchè acquistò, per la moglie, la casa dorata al di fuori di ca’ Contarini a S. Sofia, posseduta hoggi (1630 circa) parte da s. Alvise Loredan uxorio nomine, e parte da s. Pietro Marcello fu de s. Zuane in primogenitura, palazzo fra belli della città bellissimo sopra Canal Grande. E l’abate Teodoro Damaden così scrive: Petrus Marcellus de domo aurea nuncupabatur quod tunc domum exterius olim inauratam, ad S. Sophiam sitam, uxorio nomine possideret, et inhabitaret. La ragione poi perché i Loredan erano all’epoca del Priuli comproprietarii del palazzo, si trova nel matrimonio, avvenuto nel 1620, fra Elisabetta Marcello, figlia di Federico, nipote d’esso Pietro, con Alvise Loredan. Dopo la metà del secolo XVII la Ca’ d’Oro passò nelle mani dell’altra famiglia Bressa, a cui successero i più moderni proprietarii, uno de’ quali la ristaurò nel 1865 (1).
Nella Ca’ d’Oro alloggiò il 25 febbraio 1500 M. V., ma per un giorno soltanto, Gio. Caracciolo capitano delle fanterie della Repubblica, venuto a dolersi pel ratto della moglie, attribuito a Cesare Borgia.
Nella Ca’ d’Oro venne l’anno 1780 fondata un’accademia di declamazione teatrale col titolo di Accademia degli Ardenti, e col motto: Flamma nos ardet, a cura del marchese Francesco Albergati Capacelli, del conte Alessandro Ercole Pepoli, e d’altri valentuomini, i quali facevano gustare di quando in quando al fiore degli abitanti di Venezia, ed ai forestieri colti eziandio, commedie di pregio, parte composte da loro, e parte trascelte da quelle dei migliori autori. Questa accademia, che aveasi eletto per protettore Nicolò Erizzo, Procuratore di S. Marco, durò soltanto per lo spazio di circa quattro anni.
Note di Lino Moretti
- La Ca’ d’Oro fu fatta costruire da Marino Contarini, nato nel 1387. Il palazzo era compiuto nel 1433. Quanto ai passaggi di proprietà, per notizie più precise si vedano: P. Paoletti, in « Venezia », I (1920), p. 132 e G. Boschieri in « Riv. di Venezia », XII (1938), p. 415. La Ca’ d’Oro è stata donata allo Stato dal barone Giorgio Franchetti nel 1946.
Mappa
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