S. Simeone Grande

S. Simeone Grande (Parrocchia, Campo). La chiesa di S. Simeon Profeta appellasi volgarmente di S. Simeon Grande per distinguerla dall’altra, poco lontana, dedicata ai SS. Simeone e Giuda Apostoli, la quale anticamente era di più piccola dimensione, e perciò prese il nome di San Simeone Piccolo. La chiesa di S. Simeone Profeta venne fabbricata nel 967 dalle famiglie Ghisi, Aoldo, e Briosi, ma ebbe nei tempi successivi più d’una rifabbrica. Avendosi in essa, durante il contagio del 1630, sepolto un appestato, il Magistrato alla Sanità condannò il parroco a ricoprire il vecchio pavimento con uno di nuovo. Questo però nel 1860 fu tolto, e ricomparve il pavimento antico co’ suoi sigilli sepolcrali. Quindi si diede mano ad un ristauro della chiesa medesima col rinnovarne il prospetto, che porta in fronte l’anno 1861. Per questa chiesa vedi l’opuscolo del Cappelletti col titolo: La chiesa di S. Simeone Profeta. Venezia, Fontana, 1860. La parrocchia, contemporanea alla fondazione della chiesa, dilatossi nel 1810 con altre finitime contrade.

In parrocchia di S. Simeone Profeta abitava quel Francesco Fontebon, o Fantebon, che, sebbene complice della congiura di Bajamonte Tiepolo, venne graziato. Non per questo egli cessò dallo sparlare contro il governo, dicendo che con 200 uomini gli bastava l’animo di prender la Piazza, e che, se le cose si facessero due volte, s’avrebbero fatte bene. Soleva di più girare la notte chiedendo a quanti incontrava se fossero Guelfi o Ghibellini, ed alcuni, da lui odiati, ammazzava. Giunse finalmente a tale da rompere la colonna d’infamia posta per ordine pubblico ove sorgevano le case di Bajamonte. Per tali colpe fu punito col taglio d’una mano, coll’accecamento e col bando.

In Campo di S. Simeon Grande havvi tuttora un ospizio per povere, fondato dal N. U. Pietro Morosini fu di ser Zuane. Sul prospetto scorgesi lo stemma Morosini dalla tressa con iscrizione.

Nel supplemento 27 novembre 1621 al Giornale delle Cose del Mondo avvenute negli anni 1621-1623 leggiamo: Questa notte a S. Simeon Grande seguì grand’incendio, sendosi abbruggiate 6 case di ragione del Capitolo di Santa Fosca ch’erano habitate da quei Tesseri di pani, sendosi abbrugiato un bambino di 5 anni.

Ci rende istrutti il Gallicciolli che il 18 marzo 1795 cadde un pezzo di soffitto della chiesa di S. Simeone Grande, accoppando quasi la N. D. Lucrezia Cappello.

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