S. Giacomo dall’Orio

S. Giacomo dall’Orio (Parrocchia, Campo, Rio). La chiesa di S. Giacomo Maggiore Apostolo, secondo alcuni cronisti, s’appella dall’Orio perché sorse sopra quell’isola, la quale nei primi tempi, forse pei molti lupi, appellavasi promiscuamente Lupao, Lopio, Lupi, Lupriulo, Lupiro, Lupario, Lorio, Orio, e Lauro, e che, oltre il circondario di S. Giacomo, comprendeva quelli di S. Chiara, di S. Croce, di S. Giovanni Evangelista, di S. Giovanni Decollato, e di S. Cassiano, venendo a comporre eziandio la contrada dei SS. Ermagora e Fortunato, quantunque rimanesse oltre il Gran Canale sopra un’altra isoletta chiamata Lemeneo, e quantunque non fossevi un ponte che la congiungesse all’isola principale cui apparteneva. Alcuni altri però vogliono che Orio non sia sinonimo di Lupao, Lopio ecc., ma appellazione ristretta alla sola parrocchia di S. Giacomo, introdotta posteriormente, e derivante dalla famiglia Orio. Il Sansovino invece opina che Orio sia corruzione di dal rio, e che la chiesa di San Giacomo sia stata così appellata per avere il prospetto volto verso un rivo. Questa chiesa sorse, a quanto pare, nel X secolo per cura delle famiglie Campoli da Oderzo, e Muli dalle Contrade. Fu rinnovata nel 1225 dalle famiglie Badoer e da Mula, ed assoggettata ai patriarchi di Grado, sotto ai quali rimase finché il patriarcato di Grado si unì al vescovato di Castello. Un radicale ristauro lo ebbe ai tempi del Sansovino, cioè nel secolo XVI.

L’istituzione della parrocchia data probabilmente dalla fondazione della chiesa. Ebbe alquanto ristretto il proprio circondario per la riforma del 1810. Imperciocché, se guadagnò alcune frazioni delle soppresse parrocchie di Sant’Ubaldo, S. Agostino, S. Giovanni Decollato, e Sant’Eustachio, e piccola parte della conservata parrocchia di San Simeone Profeta, dovette cedere alla medesima, nonché a quella di San Cassiano, strade non poche.

Troviamo nel codice 3255 della Raccolta Cicogna la nota seguente: Si diede principio al gioco nobile del Pallone dai nostri patrizii nel Campo di S. Giacomo dall’Orio ne’ secoli scorsi, non però con la frequenza d’oggidì, e perché in detto luoco andavasi facendo quantità d’erba, l’ha trasportato nel Campo dei Gesuiti per alquanti anni. Cresciuto poi sempre più il numero ed il valore dei giuocatori, risolsero di salizare il soradetto Campo di S. Giacomo l’anno 1711, essendovi il millesimo scolpito in marmo al segno del batter.

Ci raccontano i Notatori del Gradenigo che la sera del 24 luglio 1767, vigilia della sagra di S. Giacomo dall’Orio, cadde dall’alto d’un vecchio edificio un poggiuolo di ferro, strascinando seco il prete G. Battista Zamperetti sacrista della chiesa, la di lui sorella, moglie di Natale Mistura, ed un’altra giovane loro parente. Questa ultima morì di botto, ed alquanto dopo il prete e la sorella.

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