Felzi

Felzi (Fondamenta dei) ai SS. Giovanni e Paolo. Varie delle nostre vie hanno questo nome dai felzi, o coperti delle gondole, che in esse si lavoravano, o si lavorano tuttora. I felzi voglionsi così detti perché nell’estate vi si stendevano sopra, in cambio del panno, le felci, od altre erbe alle felci somiglianti. Delle gondole abbiamo ricordo fino dal 1094 in un diploma di Vitale Falier agli abitatori di Loreo. Il nome gondola provenne da cymbula, o da concha, o conchula, o dalle greche voci contos elas (breve barca). Da principio queste barchette erano semplici e modeste, ma nel secolo XVI, in cui giunsero in Venezia al numero di 10 mila, s’incominciarono ad adornare da poppa e da prora di due ferri ricurvi, guarniti di piccole punte, e si addobbarono di stoffe e broccati ricchi oltremisura. Allora il Magistrato alle Pompe, stimando tal lusso eccessivo, comandò che esse dovessero coprirsi di quel panno di lana ordinaria, chiamato rascia, e volle che il colore del detto panno fosse uniformemente nero. Alla fine del secolo XVIII, tolto il ferro da poppa, riformato quello da prora, e fattevi dell’aggiunte non più di lusso, ma di comodo, vennero portate le gondole a quella condizione in cui trovansi tuttora.

Essendo il 3 marzo 1605 caduta una casa sulla Fondamenta dei Felzi ai SS. Giovanni e Paolo, rimase morto sotto le rovine il senatore Leonardo Zulian q. Giovanni, che, per accidente, passava per questa via, ritornando dalla compieta, a cui aveva assistito nella prossima chiesa.

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