Do Porte

Do Porte (Corte delle) a S. Giustina. Probabilmente in tempi antichi, ed innanzi che fosse eretto l’oratorio in Campiello di S. Giustina, questa corte era chiusa da muraglia, e due porte vi davano accesso.

Presso questa località, e precisamente in ca’ Basadonna, abitava Giacomo Palma il giovane. La casa di questo pittore era frequentata, secondo il Ridolfi, dal Guarini, Stigliani, Marino, e dal Vittoria. Fu qui che, oppresso dal catarro, egli morì nel 1628 chiedendo una matita e scrivendo. Io veggo e sento, ma non posso favellare! Giacomo Palma fece il suo testamento il 1 aprile 1627, nel quale nomina due figlie, cioè Giulia, maritata nell’ecc.mo Zanantonio Preti, e Cleria, rimasta vedova del marito. A costei, perché povera, voleva che, detratta la dote della propria moglie Andriana, si dessero tre mila ducati, lasciandole pure alcuni quadri, e prescrivendo che il di lei figlio assumesse il cognome Palma, tanto per memoria di Palma il vecchio, quanto per memoria sua. Quadri legava pure a Domenico Tintoretto, a cagione dell’amicizia che aveva avuto per Jacopo padre del medesimo. Disponeva finalmente d’essere sepolto ai Ss. Giovanni e Paolo nell’arca da lui fabbricata in faccia alla porta della sacrestia. A proposito di quest’arca si legge nelle Inscriptiones Sepulchrales (Classe XIV, Cod. 26, 27 dei Latini presso la Marciana): Giacomo Palma il giovine, figlio (leggi figlio d’un nipote) di altro Giacomo detto il Vecchio, celebre pittor, ricercò al convento di poter porre tre busti di marmo, uno in memoria sua, l’altro del famoso Tiziano e il terzo di Palma vecchio suo zio (leggi fratello di suo avolo) sopra la porta della sagrestia, e fabbricar un’arca per se et heredi suoi appiedi della porta stessa. Esibì perciò al convento di dipingerli una pala con un crocefisso ed altro Santo da parte, sopra l’altare della Sagrestia, et il quadro al lato destro di esso altare, il che fugli concesso li 24 settembre 1620 con che però il convento facesse porre sopra la porta di essa Sagrestia il stemma della Religione in segno ch’essa famiglia non aveva alcun diritto sopra quella. L’arca è senza arma, et iscritione.

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