Verde

Verde (Sottoportico e Corte) ai SS. Apostoli. Erano dette anticamente queste località Sottoportico e Corte di Ca’ Verde da una famiglia di tal cognome. Nei Necrologi Sanitari leggesi che il 2 luglio 1551 mancò ai vivi nella parrocchia dei SS. Apostoli Santo fio de m. Fr.co Verde. E’ sta ferido e morto, e che il 25 gennaio 1555 M. V. pagò il medesimo tributo alla natura nella parrocchia medesima M. Fr.co Verde amalà za doi anni, et za 15 zorni non uscito di casa. Questa famiglia fu ascritta alla cittadinanza originaria, e dai registri dell’Avogaria si viene a rilevare che fuvvi un tempo in cui abitò ai SS. Apostoli, e che il citato Francesco, padre di Santo, era sensale al Fondaco dei Tedeschi. Nei registri dell’Avogaria abbiamo pure l’albero dei Verde che rimonta però soltanto ad un Marco, marito di Lucia Malazza, la quale nel 1442 fece donazione a Girolamo suo figlio d’alcune proprietà in parrocchia di S. Gregorio, pervenutele in virtù della disposizione testamentaria (an. 1299), d’un Angelo Malazza di cui era pronipote. Non si può quindi precisare, sebbene paia probabile, che appartenesse alla suddetta famiglia il noto Bartolammeo Verde da S. Ternita, il quale nel 1332 ottenne uno spazio sopra le velme, o paludi, a S. Michele di Murano per istabilirvi il primo ospizio per le convertite sotto l’invocazione di S. Cristoforo, laonde l’isoletta inserviente ad uso di cimitero comunale, chiamasi ancora col nome di questo santo. I Verde, di cui parliamo, oltre gli stabili situati in parrocchia di S. Gregorio, avevano in chiesa di S. Gregorio la loro tomba con epigrafe riportata dal Cicogna.

Una famiglia Verde, o Verdi, diversa dalla surriferita, lasciò il suo nome alla Calle del Verde, che mette capo alla Calle dell’Oca, e che anch’essa è attualmente sotto la parrocchia dei SS. Apostoli, ma nei tempi andati era sotto quella di S. Sofia. Ed in vero si ritrae dalle notifiche del 1566 che un Bartolammeo Verdi possedeva in parrocchia di S. Sofia due case, ed una bottega da fruttaiuolo. Nel 1661 un Antonio Verdi notificò poi di possedere una casa a S. Sofia, in Calle dell’Oca, con bottega di sotto da fruttariol all’insegna dell’Oca, data in affitto ad un Venturin Girardi, fruttariol dell’Oca. Questa famiglia, che anticamente esercitava il mestiere dello stracciaiuolo, possedeva altre case a S. Sofia in Ruga dei due Pozzi, e beni a Maerne, Rubegan, e Martellago. Il di lei stemma, consistente come scorgesi da un manoscritto lasciatoci dal Cicogna, in un albero a cui s’attacca un braccio, è scolpito tuttora in Calle dell’Oca, e precisamente all’ingresso della Calle del Verde.

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