Trevisan

Trevisan (Sottoportico) a S. Agnese. In questo luogo ancora sussiste, benché in mille modi deturpato, l’antico palazzo Trevisan, che guarda col prospetto le Zattere, e che ha d’innanzi due olivi, trasportati, dicesi, da un’isola dell’Arcipelago.

Della famiglia che ne era la proprietaria così, nel suo Campidoglio, parla il Capellari: Hanno creduto alcuni autori che la famiglia Trevisano fosse di origine diversa, e tra sè distinta, per trovarsi che da differenti luoghi ella si sia in Venetia tradotta, et per la dissomiglianza dell’armi che porta, ondeché separatamente ne scrissero, ma il Freschot consente che ella sia d’un’unica ascendenza, et che, diramatasi in varie linee, da Aquileja prima, e poi da Trevigi ancora, dove in parte s’era diffusa, facesse a Venetia passaggio, et in verità l’arbore che si vede di questa casa è un solo, e tutto provenuto da un medesimo stipite; nè osta punto la varietà dell’armi gentilizie delle quali si serve la famiglia, poichè queste furono introdotte per motivo di distintione, come chiaramente lo dicono il Malfatti, ed il Freschot predetto. Per tanto la prima venuta dei Trevisani a Venetia fu dalla città d’Aquileja, o ai tempi d’Attila, come vuole il Piloni, nell’Historie di Belluno, oppure l’anno 705, come scrive il Palladio nella prima parte dell’Historia del Friuli… Vennero poi gli altri da Trevigi, e tutti insieme produssero huomini antichi, savii, cattolici, molto discreti, amatori della Patria, e gran maestri di Mare. Nel chiudere del Gran Consiglio l’anno 1297 parte di questa casa rimase fra le popolari, ma fu poi riassunta fra le Patritie l’anno 1381 per la guerra dei Genovesi. Gode una linea di essa la Contea di S. Donato nel Trivigiano, come per privilegio di Carlo V, et ha prodotti vescovi, e prelati degnissimi, un Serenissimo Principe di Venetia, dieci procuratori di S. Marco, Dottori, Cavalieri, Senatori, e Generali in tanta copia quanto alcuna altra famiglia patritia. Fondò e dotò in antichissimi tempi la celebre Abatia di S. Tommaso dei Borgognoni nell’isola di Torcello, sopra la quale conserva jus patronato, fabbricò le chiese di S. Benedetto, S. Gio. in Oleo, e di S. Gio. Elemosinario di Rialto, come pure ha sepolcri, memorie, et iscritioni nobilissime in molte altre.

Venendo poi a parlare particolarmente del ramo Trevisan da S. Agnese, esso è antichissimo in tale contrada, poiché un Marco Trevisan vi fece testamento nel 1242 in atti d’un Marco prete di S. Apollinare. Il ramo suddetto aveva pure sepolcro in chiesa di S. Agnese con epigrafe illustrata dal Cicogna.

La famiglia Trevisan diede il nome ad altre strade della città.

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