Rotta

Rotta (Calle, Ramo Calle) alla Carità. Leggasi Rota, cognome di patrizia famiglia, che in questa calle aveva il suo palazzo respiciente colla semplicissima facciata il Canal Grande. Esso, sotto il nome di palazzo Rota, trovasi inciso nella raccolta del Coronelli, e viene pur anche nominato da Nicandro Jasseo nel suo poema: Venetae Urbis Descriptio. Sul pozzo della corte interna ha scolpita tuttora l’arma dei Rota. Poscia passò in mano dei Brandolin pel matrimonio, avvenuto nel 1750, fra Maria figlia di Francesco Rota, e Girolamo Brandolin.

Vuolsi che la famiglia Rota abbia avuto l’origine in Milano donde trasmigrò a Bergamo. Per molte benemerenze ottenne dai prìncipi onorevoli privilegi e, venuta a Venezia, fu ammessa nel 1685 al M. C. nelle persone dei fratelli Francesco e Gregorio con discendenti. Francesco Rota aveva prima esercitato in Venezia con molto onore l’avvocatura, ed un suo figlio, di nome Valerio, fu vescovo di Belluno.

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