S. Lorenzo

S. Lorenzo (Fondamenta, Ponte, Rio, Campo, Fondamenta, Ramo della Fondamenta). La chiesa di S. Lorenzo fu eretta dalla famiglia Partecipazio, e fino dall’854 Romana della medesima famiglia vi fondava accanto un monastero di monache Benedettine, al quale poscia si aggiunsero alcune abitazioni pei monaci che dirigevano le suore, secondo il costume dei tempi. Distrutta la chiesa e il duplice monastero nel terribile incendio del 1105, si diede tosto mano a rifabbricarli, e si ristaurarono sul finire del secolo XV, e sul principio del XVI. La chiesa incominciossi a ridurre nell’attual forma l’anno 1592 sul disegno di Simeone Sorella, ed ebbe compimento nel 1602. Nel 1810 fu soppressa col monastero, e nel 1817 si riaprì, avendosi ridotto fino dal 1812 il monastero a Casa d’Industria.

Nell’antico angiporto della chiesa di S. Lorenzo fu sepolto il celebre viaggiatore Marco Polo, che, con testamento 10 gennaio 1323 M. V. in atti Giovanni Giustinian pievano di S. Procolo, beneficò questo monastero ove (come si espresse) meam eligo sepulturam.

Altrove abbiamo accennato alla corruttela quasi generale che regnava anticamente fra le nostre claustrali. Si può dire però che quelle di S. Lorenzo ambissero in tale agone la palma. Il 16 giugno 1360 troviamo condannato ad un anno di carcere e cento lire di multa Marco Boccaso, Zanin Baseggio, e Giuseppe di Marcadello per aver fornicato, il primo con una Ruzzini, il secondo con Beriola Contarini, ed il terzo con Orsola Acotanto, monache professe in quel monastero. Poco dopo, cioè il 22 luglio 1360, vennero pubblicamente frustate Margarita revendigola, Bertuccia vedova di Paolo d’Ancona, Maddalena da Bologna, Margarita da Padova, e Lucia schiava per aver portato, in modum ruffianarum, lettere ed ambasciate amorose a quelle monache. In progresso di tempo, per sentenza 25 marzo 1385, s’infissero due anni e tre mesi di carcere con duecento lire di multa a maestro Nicolò Giustinian, medico, perché, amoreggiando suor Fiordelise Gradenigo, entrò più volte con chiavi false nel monastero di S. Lorenzo, e si congiunse colla sua diletta, colla quale ebbe un figlio. Finalmente il 21 giugno 1385 dovette sottostare a tre anni di carcere Marco Gritti, che per fini disonesti era entrato nel monastero medesimo. Anche nel secolo XVII l’abbigliamento delle monache di S. Lorenzo spirava tutto mondana vanità. Ce lo prova il Viaggio per l’alta Italia del Sereniss. Principe di Toscana, poi Granduca Cosimo III, descritto da Filippo Pizzichi. Costui, parlando del monastero di S. Lorenzo, da lui visitato col principe nel 1664, così va esprimendosi: E’ questo il più ricco monastero di Venezia, e vi sono sopra 100 madri, tutte gentildonne. Vestono leggiadrissimamente con abito bianco come alla franzese, il busto di bisso a piegoline, e le professe trina nera larga tre dita sulle costure di esso; un velo piccolo cinge loro la fronte, sotto il quale escono li capelli arricciati, e lindamente accomodati; seno mezzo scoperto, e tutto insieme abito più da ninfe che da monache.

In parrocchia di S. Lorenzo sorgeva il palazzo del doge Pietro Ziani, ov’egli, secondo il codice 33, Classe VII della Marciana, ritirossi nel 1229 dopo avere abdicato, ed ove, scorsi 17 giorni, venne a morte.

Attraversando una fiata la confraternita di S. Giovanni Evangelista in processione il Ponte di S. Lorenzo, come ogni anno faceva per visitare quella chiesa, cadde nel rivo sottoposto il reliquiario della SS. Croce assai pesante per oro, e come raccontano, rimase miracolosamente a fior d’acqua. Avendosi gettato molti confratelli nel canale per ricuperarlo, esso ritirossi dalle mani di tutti, e soltanto il Guardian Grande Andrea Vendramin potè riportarlo alla riva. Abbiamo fatto cenno di questo miracolo, che vuolsi successo nel 1369, per la sola causa che esso venne rappresentato da Gentile Bellini in un quadro, il quale attualmente trovasi nella Accademia di Belle Arti, ed oltre l’importanza pittorica, è considerevole per contenere i ritratti della regina di Cipro Catterina Corner e della sua corte, nonché quelli del pittore e di tutta la famiglia Bellini, messa a ginocchio nel lato opposto a quello occupato dalla Corner.

Incominciandosi a rifabbricare nel 1592 la chiesa di San Lorenzo, vi si rinvennero due anfore piene di monete antiche d’oro, sepolte, come si crede, nel 1172 dall’abbadessa Angela Michiel al momento dell’uccisione del doge Vitale II suo fratello.

Il Ponte di S. Lorenzo, in occasione della sagra annuale, adornavasi con gran pompa ad archi trionfali. E’ disegnato dal Grevembroch ne’ suoi Monumenta Veneta.

Sulla Fondamenta di S. Lorenzo restò morto nel 1604 da una archibugiata, per ordine del fratello Pietro Paolo, il N. U. Giacomo Battaggia, mentre ritornava dal redutto de S. Maria Formosa.

Nel 1696 una mascherata di dame e cavalieri, travestiti da mori e more, con abiti preziosi, dopo un lungo giro per la città, andarono a ballare nella corte e nel parlatorio delle monache di S. Lorenzo.

Fra la chiesa ed il monastero di S. Lorenzo esisteva una cappella dedicata a S. Sebastiano, che, come credesi, fu innalzata nel 1007 dal doge Orseolo II, e rinnovata dalle monache nel secolo XII. Ebbe ristauri anche dal 1629 al 1632, e nel 1748. Finalmente, secolarizzata nel principio del presente secolo, venne più tardi affatto distrutta.

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