Rio Marin

Rio Marin (Fondamenta) o dei Garzotti a S. Simeone Profeta. E’ la fondamenta posta di faccia a quella di cui si fa cenno nell’articolo antecedente. Il secondo nome le proviene da certi lavoranti i quali garzavano i panni, cioè loro sollevavano il pelo con quella specie di pannocchia, o testa spinosa, detta garzo (cardo). Anticamente essi trovavansi uniti ai Cimadori, avendo scuola sopra questa fondamenta, dedicata a S. Nicolò, ma poscia si separarono, erigendo scuola a parte sotto il patrocinio dell’Annunziazione nella prossima chiesa di S. Simeon Grande. Vedi la Cronica del Pacifico (edizione del 1697) e la Guida del Coronelli (edizione del 1700). Nella chiesa suddetta essi costrussero un altare con pala di Palma il Giovane, rappresentante nostra Donna Annunziata e la Trinità, e colla iscrizione: Altar Della Scuola Et Arte Degli Garzoti MDCXI. Dirimpetto pure costrussero due arche marmoree coll’anno MDCXIII, e coll’immagine del garzo. I Garzoti, cogli Argagnoti (accotonatori di panni), ascendevano verso la fine del secolo scorso al numero di novanta, e concorrevano al pagamento delle gravezze unitamente ai mercanti di lana, sebbene questi in loro confronto potessero servirsi pei lavori d’altre persone col solo contribuire una tassa d’annui ducati 92 a beneficio dei danneggiati. L’arte di cui parliamo venne soppressa nel 1787.

Dei Garzoti chiamasi anche un prossimo ponte, altrimenti chiamato Cappello da un palazzo di questa famiglia, che in origine apparteneva ai Bragadin, e poscia ai Soranzo. Vedi Cappello (Ponte) o dei Garzoti. Che poi in questi contorni fiorisse l’arte della lana, lo provano le varie denominazioni stradali attinenti all’arte suddetta. Vedi Lana (Campo della), Gradisca (Campo ecc.) e Tedeschi (Campo dei).

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