Campo

Era ben naturale che i nostri padri lasciassero innanzi le chiese uno spazio vuoto per la concorrenza del popolo che frequentava le sacre funzioni. Queste piazze, eccettuata quella di S. Marco, si dissero Campi, perché, essendo nei primi tempi piantate d’alberi, e lasciandosi in esse crescere l’erba per pasturare i cavalli, le mulette, ed il gregge minuto, ai campi rassomigliavansi. Il Campo di S. Andrea si conserva ancora nel suo stato primitivo, meno il canale che gli correva per mezzo, interrato fino dal secolo XVI. Molti poi dei nostri campi sono celebri per istoriche rimembranze. In Campo di S. Severo, presso la chiesa, ritirossi colla moglie nell’814 Giustiniano figlio del doge Angelo Partecipazio, sdegnato col padre che aveasi associato al solio il figlio minore Giovanni. In quello di S. Pietro di Castello nell’837 la famiglia Mastelizia, poscia Basegio, assalì il suddetto Giovanni Partecipazio, successo nel principato a Giustiniano, e rasigli i capelli e la barba, lo condusse vestito da monaco a Grado. In Campo di S. Zaccaria venne ucciso nell’864 il doge Pietro Tradonico. In Campo di S. Luca dai fratelli della Carità, e dalla Scuola dei Pittori, terminavasi di sgominare nel 1310 i congiurati di Baiamonte Tiepolo. In Campo dei SS. Giovanni e Paolo, nell’atrio della cappella della Pace, fu sepolto il doge Marino Faliero, giustiziato nel 1355, e nel 1782 il pontefice Pio VI, dall’alto di maestosa loggia, benedì le turbe. In Campo di S. Geremia davasi lo spettacolo delle caccie dei tori, come praticavasi pure nei campi di S. Giovanni in Bragora, S. Maria Formosa, S. Giacomo dall’Orio, S. Margherita, S. Polo, e S. Stefano. In Campo di S. Polo abitarono pure varii illustri personaggi in un palazzo del Comune, posseduto poscia dai Corner, ed eravi anticamente un bersaglio rimosso dopo che i nobili colà domiciliati concessero nel 1452 le loro case per albergare Alberto duca d’Austria colla sua corte. Più tardi, cioè nel 1548, vi fu ucciso Lorenzino dei Medici collo zio Alessandro Soderini. Leggesi poi che il Campo di S. Stefano, oltre che delle caccie dei tori, era teatro di giostre, e che vi si faceva l’antico listone.

Di queste, ed altre particolarità, riguardanti i Campi di Venezia, diremo più diffusamente a suo luogo.


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