Albero

Albero (Ramo al Ponte, Ponte, Fondamenta, Calle, Rami Corte, Corte dell’) a S. Angelo. Questa Corte, onde denominaronsi le prossime località, è chiamata negli Estimi Corte di cha Marcello ovvero dell’Alboro, e trovasi che fino dagli antichi tempi qui possedeva varie case quel ramo dei patrizii Marcello, il quale come pensa l’abate Teodoro Damaden (Genealogie Marcello, ms. nel Museo Correr) dicevasi dall’alboro per qualche albero sorgente presso il suo domicilio. Si può credere adunque che il ramo suddetto comunicasse il proprio nome alla corte di S. Angelo ed anche che il luogo, ove sorgeva l’albero, di cui si tratta, fosse la corte medesima, tanto più che il Vasari, parlando del palazzo Corner, poscia Spinelli, in Corte dell’Albero esistente, dice che esso nel 1542 doveva essere nell’interno rassettato per la casa Cornaro a S. Benedetto all’arbore, dal Sammichieli, che era di Messer Giovanni Corner amicissimo. Il Vasari poi, come forestiere, scambiò il circondario di S. Angelo, ove veramente è situato il palazzo, col finitimo di S. Benedetto.

Dicesi che il Rio dell’Albero, il quale passa per mezzo l’attuale parrocchia di S. Maria Zobenigo, ricordi pur esso un albero antico. Ed in vero, sappiamo dagli scrittori che varii grossi alberi crescevano un tempo per la città, come una ficaja in Campo di S. Salvatore, ove, per un decreto del 1287, doveva fermare il cavallo chi andava a S. Marco per le Mercerie. Il Caroldo inoltre, per indicare uno dei luoghi che nel 1310 furono teatro di scaramucce fra la gente del doge Pietro Gradenigo, e quella di Bajamonte Tiepolo, disse che ciò avvenne circa mezza Marzaria, dove soleva essere un sambugaro.

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