Orsoline

Orsoline (Calle delle) a S. Marta. Volendo nel 1571 Scipione Bardi del q.m Donato destinare alcune sue casette al ricovero di povere donne ascritte alla compagnia di S. Orsola, ne affidò l’incarico ai Governatori della Congregazione dei poveri vergognosi di questa città, e ne sorsero quindi due ospizii, l’uno in parrocchia dell’Angelo Raffaele, e precisamente in Calle delle Colonele, o Colonnette, ora Calle Colonnella, l’altro in parrocchia di S. Nicolò dei Mendicoli, presso S. Marta, nella calle che stiamo illustrando. Ecco perché i Governatori della Fraterna dei Poveri Vergognosi, come commissarii di Scipione Bardi, notificarono nel 1661 ai X Savii sopra le Decime in Rialto, esistere a S. Marta diverse casette una drido (dietro) l’altra, nelle quali stanno dieci povere Orsoline, cioè una stanza per una, che si danno loro per l’amor di Dio.

A queste femmine i Governatori medesimi contribuivano eziandio quanto si ricavava da altri beni della suddetta commissaria, purché insegnassero la Dottrina Cristiana ogni giorno festivo il dopo desinare in chiesa di Santa Marta alle povere fanciulle della contrada di S. Nicolò. Per disposizione del Bardi, le ricoverate si trasceglievano dapprima fra le vedove, non eccettuate quelle che avevano figlie, ed anche figli, non oltrepassanti i sei anni d’età. Ma poscia nel 1580, essendosi scorto che il ricoverare vedove con figli originava degli inconvenienti, si stabilì che ne dovessero essere senza, e che insieme si accettassero vergini della compagnia coll’incarico a tutte di educare povere orfanelle. L’elezione di tali donne, oltreché ai Governatori della Congregazione dei Poveri Vergognosi, spettava alle dame governatrici della Compagnia di S. Orsola, la quale contava molte affigliate, dimoranti anche nelle loro proprie case, ed aveva altare sacro a S. Orsola, decorato da una pala del Tintoretto, nella chiesa degli Incurabili.

Anche a San Gallo esiste una Corte dell’Orsoline perché qui eravi un ospizio per cinque povere, chiamate Orsoline per la speciale ragione che le cinque casette, ove abitavano, si eressero nel 1581 in sostituzione dell’ospitale Orseolo, fondato dal doge Pietro Orseolo presso il campanile di San Marco, e di là rimosso quando si vollero fabbricare le Procuratie Nuove. L’ospizio di San Gallo era sotto la giurisdizione del doge, che, per dirigerlo, eleggeva un prete secolare, detto priore di S. Gallo, provveduto di mille ducati annui di rendita coll’obbligo di darne 50 a ciascheduna delle ricoverate. Questo ospizio venne non ha molto soppresso.

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