Noris

Noris (Ponte, Calle, Ramo Calle) in Birri a San Canciano. Matteo Noris et fratelli q. s. Zan Donà traslatarono in propria ditta il 30 marzo 1589 da quella di M. Battista Morosini Proc.r una casa in San Cancian, in Biri, al Ponte de legno, pervenuta in lori in virtù d’istrumento de compreda, fatto nelli atti de s. Giacomo Chiodo nodaro veneto sotto il 3 marzo 1589. Troviamo che Matteo Noris q. Zandonà era telariol alla Torre sotto il fontego dei Thodeschi. Egli è quel Matteo Noris da Bergamo che, insieme al fratello G. Battista, dopo ventisei anni di soggiorno nella nostra città, ebbe il privilegio di cittadinanza veneziana de intus et extra il 29 luglio 1581, e quegli pure che costrusse una tomba in chiesa dei Miracoli coll’iscrizione: Mathaeus De Noris et Fratres Sibi Posterisq. Suis 1581. Matteo Noris morì il 3 gennaio 1598. Rilevasi dagli Estimi che anche nel 1713 e 1740 la casa in Birri, al Ponte Noris, veniva dai Noris posseduta, ma che i proprietari della medesima domiciliavano allora in Bergamo. E fu in Bergamo che Nicolin Noris lasciolla più tardi per testamento alla famiglia Piatti. In effetto vediamo che il 30 agosto 1778 il Nob. Sig. Alessandro Piatti q. Gio. Giacomo fece passare in suo nome da quello di Nicolin Noris q. Alessandro una casa al Ponte Noris per andar in Biri, ed altre in Venezia, in esso pervenute per il testamento del q. sud. Nicolin Noris 2 luglio 1778, atti D. Vincenzo Ghisleri Nod. di Bergamo.

Presso il Ponte Noris esiste tuttora un ospizio per povere donne, fondato da Francesco Bandi q.m. Bando, mercatante di seta lucchese, con testamento 17 maggio 1421. Egli aveva ottenuto il 25 maggio 1384 un privilegio di cittadinanza veneziana.

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