Greci

Greci (Ramo Calle, Calle, Campo, Fondamenta, Rio, Ponte, Ramo Primo dei). Dopo le vittorie d’Orcano, Amurat I, e Bajazette, molti Greci trasmigrarono fra il 1400 ed il 1437 a Venezia, ove si permise che celebrassero i sacri uffizii ora in questa, ed ora in quella chiesa della città. Altri profughi giunsero fra noi nel 1453 dopo la conquista di Costantinopoli, fatta da Maometto II, ed allora si ordinò che i Greci tutti dovessero uffiziare la cappella di S. Orsola presso il tempio dei SS. Giovanni e Paolo, e poscia la chiesa di San Biagio. Nel 1526 gl’individui della suddetta nazione comperarono uno spazio di terreno, situato in parrocchia di S. Antonino, e quindi eressero un tempio a S. Giorgio martire, incominciato nel 1539, e compiuto nel 1573, quantunque avesse avuto consecrazione fino dal 1564, come ricorda l’iscrizione esterna sulla porta. L’architetto fu Sante Lombardo, sostituito nell’esecuzione da G. Antonio Chiona. La cupola venne costrutta nel 1571 da un Andrea, che credesi il Palladio; il campanile in quella vece da un Bernardino Ongarin sotto la direzione di Simeone Sorella (anni 1587-l592). La facciata di questo tempio ebbe un radicale ristauro nel 1884. Presso al medesimo eravi un piccolo monastero di monache Basiliane che fu riedificato nel 1691 sul disegno del Tremignon, ove durarono le monache fino al 1829. Poco discosto sorsero pure nel secolo XVII, per lascito dell’avvocato Tommaso Flangini, un ospitale ed un collegio, che il Longhena rinnovò nel 1678. Per più estese notizie circa gli edifici appartenenti alla colonia greca, e circa la storia della medesima, vedi quanto ne scrisse il chiarissimo comm. Giovanni Veludo nell’opera: Venezia e le sue Lagune.

La Chiesa greca si divise definitivamente dal grembo cattolico, caduta la Repubblica.

Al Ponte dei Greci sorge il palazzo Zorzi, ora Liassidi, che il Sansovino nella sua Venetia dice ricco di diverse bellezze di ritratti, et figure di marmo e di stucco d’Alessandro Vittoria. In esso pure havvi una pregevole vera di pozzo del secolo XV.

Presso questo ponte, la sera del 22 gennaio 1586 M. V. venne ferito a morte, mentre ritornava dalla visita d’un ammalato, il celebre medico e filosofo G. B. Peranda. Vedi S. Severo (Ponte ecc.).

Mappa

Nella vicinanza


A B C D E F G I L M N O P Q R S T U V W Z

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *