Gondulmèr

Gondulmèr (Fondamenta) ai Tolentini. Antichissima e tribunizia fu la famiglia Gondulmer, o Condulmer, venuta da Pavia. Essendo rimasta esclusa dal Consiglio nel 1297, vi fu poscia riassunta con triplice aggregazione. Una linea ebbe questo onore nel 1381 per meriti acquistati nella guerra di Chioggia. Una seconda nel 1431 pell’esaltazione al papato di Gabriele Gondulmer, che fu detto Eugenio IV. Raccontasi che, essendo in Egitto Angelo di lui padre, ed il padre del doge Foscari, andassero entrambi da un eremita, creduto profeta, per consultarlo di loro ventura, e che questi rispondesse all’uno dei due: Tuo figlio sarà il maggiore fra i sacerdoti ed all’altro: Il tuo poi diverrà capo di una grande nazione. Eugenio IV ebbe una sorella, per nome Polissena, che, contratto matrimonio con Nicolò Barbo, fu madre dell’altro pontefice Paolo II. Papa Gondulmer favorì grandemente i nipoti, poiché fra i medesimi fece Marco patriarca, Francesco cardinale, ed Almorotto signore di Bagnacavallo, S. Agata, e Massa dei Lombardi.

Una terza linea dei Gondulmer venne ammessa al Maggior Consiglio l’anno 1653 in un Nicolò, figlio di Domenico, già Cancelliere Grande in Candia. Oltre quelli del padre, egli vantò nella supplica i meriti di Nicolò, suo avo, che nel 1538 aveva servito a proprie spese nell’armata, riportando grave ferita, e terminò coll’offerire gli indispensabili 100 mila ducati. Dicesi che il nuovo aggregato morisse nello stesso anno 1653 per soverchia allegrezza dell’aggregazione. Tra i di lui discendenti non sono notabili che un G. Antonio, bandito per avere ammazzato la moglie con un’archibugiata sulla schiena, ed un Domenico, eletto vescovo di Lesina e poscia di Belluno.

La prima delle linee dei Gondulmer da noi rammentate possedeva un palazzo, che antecedentemente era dei Loredan, e che sorge di fronte alla chiesa dei Tolentini, dando il nome alla sottoposta Fondamenta. Ne troviamo menzione in una Miscellanea manoscritta (Classe XI, Codice 58 della Marciana), che contiene un Diario degli avvenimenti successi in Venezia dal 1 ottobre 1742 al 25 settembre 1743. Questo Diario, sotto la data 8 agosto 1743, ha i cenni seguenti: Il giorno di S. Gaetano la famiglia ducale di Modona, accompagnata da molte gentildonne Veneziane, andò al palazzo del N. U. Condulmer in faccia la chiesa dei Tolentini, a goder la sagra. Vi fu bel rinfresco, illuminazione nel giardino, e serenata nobilissima, il tutto a spese d’esso N. U. Condulmer, ch’era famoso giuocatore, e che avea guadagnato molti danari alla principessa Ereditaria. Poco più innanzi narra il Diario medesimo che nella conversazione fatta in ca’ Condulmer alla famiglia ducale di Modona, il giorno di S. Gaetano, fu chiamato ad improvvisare in lingua rustica padovana Zuane Sibillato padrone di barca da vino, ed ora portalettere da mare del Mag.to alla Sanità, persona di bassi natali, ma di grande ingegno, ed amico di Luisa Bergalli-Gozzi, d’Anton Federico Seghezzi, del Verdani, e d’altri letterati.

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