S. Anna (Fondamenta, Campo, Ramo, Ponte, Rio, Calle al Ponte, Calle). Giacomo da Fano, eremita Agostiniano della Congregazione dei Brittini, o Brittinesi, venuto a Venezia nel 1240, poté acquistare due anni dopo un terreno vacuo a Castello, e fabbricarvi una chiesa ed un convento sotto l’invocazione di S. Anna e Caterina pei Religiosi del suo Ordine. Questi in progresso di tempo, tramutatisi a S. Stefano, alienarono nel 1297 ambidue gli edifici ad alcune devote femmine desiderose di professare la regola di S. Benedetto, che vi si trasferirono nel 1304. La chiesa di S. Anna, riedificata nel 1634 sopra il modello dell’architetto Contin, ed il convento, ristaurato nel 1765, vennero secolarizzati nel 1807, e nel 1810 ridotti a Collegio di Marina. Ora però si prestano ad uso di Ospitale delle truppe di Marina.
Essendo serpeggiata nel convento di S. Anna, come in altri molti della città, la dissolutezza di costumi, la Quarantia Criminale il 12 settembre 1491 procedeva contro parecchi patrizi per aver commesso atti carnali con quelle monache. Ciò ripetevasi anche nel 1608.
Nel convento di S. Anna presero il sacro velo Alturia e Perina Robusti, figlie del celebre Tintoretto, le quali per la loro chiesa ricamarono in seta un palio d’altare rappresentante la Crocifissione, quale aveala dipinta il Tintoretto nell’albergo della scuola di S. Rocco. Corre fama che una delle ricamatrici divenisse cieca appena compiuto il lavoro (1).
Monacata a forza, visse pure molt’anni in questo convento quell’Arcangela Tarabotti che, avversa dapprima allo stato di vita abbracciato, scrisse la Semplicità Ingannata, la Tirannia Paterna, e lo Inferno Monacale (opera rimasta inedita), e che poscia, pell’esortazioni del cardinale Federico Corner (patriarca di Venezia nel 1631) rassegnossi alla sua carriera, e compose alcune opere ascetiche. Vedi Cicogna, Inscriz. Ven., vol. I.
Sulla Fondamenta di S. Anna havvi, come lo dimostra una iscrizione sul muro, l’Ospizio Foscolo, che s’instituì nel 1418 per lascito di Lucia Foscolo, allo scopo di raccogliere povere vedove (2).
Note di Lino Moretti
- Il paliotto si trova nel Kunsthistorisches Museum di Vienna; è datato 16 aprile 1609.
- L’ospizio Foscolo è ora adibito a consultorio pediatrico.
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