Dario

Dario (Sottoportico e Corte) al Gesù e Maria. Molti stabili erano qui posseduti, secondo si legge negli Estimi del secolo trascorso, da un ramo della cittadinesca famiglia Dario, la quale aveva la sua casa da statio respiciente col prospetto il rivo della Croce. Questa famiglia venne dalla Dalmazia, e fino dal secolo XV fu celebre per un Giovanni, secretario del Senato, che sostenne le veci di Bailo a Costantinopoli, e nel 1479 ratificò il trattato di pace col Turco, laonde ricevette in dono dalla Repubblica una possessione in Noventa Padovana, e dal sultano tre vesti di drappo d’oro. Egli fabbricò, od almeno rinnovò il palazzo di S. Gregorio, che porta sulla base l’iscrizione: Genio Urbis Joannes Darius, e che poscia, per eredità, venne posseduto dai Barbaro, per cui Campiello Barbaro, si denomina una prossima via. I Dario fioriscono tuttora coll’aggiunto Paolucci, avendo un Camillo Dario sposato nel 1766 una Maria Gioseffa Paolucci, e dato cagione che le facoltà dei Paolucci passassero nella propria famiglia.

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