Saloni

Saloni (Fondamenta ora Rio Terrà, Fondamenta e Ponte dei, Fondamenta delle Zattere alli) a S. Gregorio. Riferisce il Codice 166, Classe VII della Marciana, intitolato: Memorie concernenti le vite dei veneti Cancellieri Grandi, che tali denominazioni hanno avuto origine non, come pretendono alcuni, dai prossimi magazzini del sale, ma bensì dalla cittadinesca famiglia Dalle Fornaci, soprannominata Saloni, che produsse Alessandro, eletto Cancellier Grande nel 1470. Questa famiglia era originaria dal Friuli, ed un ramo di essa abitava in parrocchia di S. Gregorio fino dal secolo XIV, poiché un sier Giacomello dalle Fornase, da S. Gregorio, trovasi fra gli estimati nel 1379. Sembra poi che fosse soprannominata Saloni dai varii individui della medesima che portarono il nome d’Assalonne, e non, corrottamente, dal titolo di Solone, dato al Cancellier Grande Alessandro per la sua gravità e prudenza. Sappiamo che il 4 marzo 1382 un Antonius q.dam ser Saloni de Marano (castello del Friuli) a Fornacibus, venne condannato ad un anno di carcere ed a cinquanta lire di multa perché, con un amico, rapì Barbarella moglie di Giacomo Possente. Anche un Assalon dalle Fornaci q. Giacomo da Marano ebbe un processo criminale, perché, dopo aver amoreggiato con una Franceschina ed aver avuto da essa due figli, abbandonolla, e sposò un’altra donzella per nome Cecilia. Egli, con sentenza 1° novembre 1396, venne obbligato a pagare duecento ducati per maritare la Franceschina. Chi sa che questi non fosse il padre del Cancellier Grande Alessandro, che, per quanto attestano le Memorie concernenti le vite dei veneti Cancellieri Grandi, era pur egli nominato Assalonne? Va errato poi il canonico Telesforo Bini, nella sua opera intitolata: I Lucchesi a Venezia, confondendo la famiglia di cui si parla coll’altra famiglia Dalle Fornaci, che venne da Lucca, ed ebbe un privilegio di cittadinanza veneziana fra gli anni 1366 e 1368. Bensì dicono alcune cronache che la famiglia Dalle Fornaci, o Saloni, da S. Gregorio, era d’un medesimo sangue con quell’Alvise dalle Fornase, domiciliato a S. Canciano in Birri, fatto nobile nel 1381, i discendenti del quale assunsero l’arma ed il cognome dei Bon. La famiglia Dalle Fornaci, o Saloni, (sia, o no, quella che produsse quel vescovo d’Ossaro, sepolto in S. Antonio di Castello) continuò anche in epoche meno lontane ad abitare e possedere stabili in parrocchia di S. Gregorio, constando che l’Oratorio della Dottrina Cristiana sulle Zattere venne eretto nel 1575 sopra un terreno vacuo comperato da Giacomo Saloni, cittadino veneziano, dal confine di S. Gregorio, e che una Perina dalle Fornaci o Saloni notificò varie case nel 1661, situate a S. Gregorio sulla Fondamenta dei Saloni. I Saloni mancarono in Venezia nel secolo trascorso, continuando però ad esistere nel patrio Friuli.

Ai Saloni fiorì dal 1651 al 1689 un teatro, aperto dapprima a produzioni drammatiche, ma che nel 1670 cominciò ad acquistare rinomanza per mezzo d’una società filodrammatica coll’opera: Adelaide regia principessa di Susa, poesia di G. Battista Rodoteo, musica di diversi. In questo teatro nulladimeno vennero cantate nel giro di vari anni 4 opere soltanto, l’ultima delle quali nell’estate del 1689 col titolo Argene, poesia dell’abate Badi, musica del Caldara.

Al Ponte dei Saloni abitava, e morì la sera del 28 aprile 1754 il pittore G. B. Piazzetta in gran povertà, e fu sepolto alla Fava nell’arca che per sé avevasi preparato il libraio G. B. Albrizzi. Vedi i Notatori di Pietro Gradenigo.

Quanto alla denominazione di Fondamenta alle Zattere, vedi Zattere (Fondamenta, Ponte delle).

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