Zan del Verme

Zan del Verme (Calle) o del Squero a Castello. Il Berlan ed il Zanotto attribuiscono la prima denominazione ad un Giovanni della patrizia famiglia Dal Verme, che si estinse nel 1485. Senonché noi non abbiamo alcuna notizia che tale famiglia abitasse, o possedesse stabili in parrocchia di S. Pietro di Castello, né sua per certo, come vorrebbe il Zanotto, è quell’arma che vedesi scolpita sopra il prossimo palazzino lombardesco, respiciente colla facciata la Strada Nuova dei Giardini, mentre essa è quella di Costantin de Todero Marcorà, il quale lasciò questo stabile con altri alla Scuola di S. Rocco, mediante testamento 22 marzo 1538, in atti Antonio Marsilio. Per lo contrario, un’altra famiglia popolare dal Verme abitava nel secolo XVII nella suddetta parrocchia. I Necrologi del Magistrato alla Sanità hanno la seguente annotazione: Adì 22 april 1617. Isabetta fia de m. Zuane dal Verme, calafà del Arsenal, de m. 7, da spasemo giorni 6 – S. Piero. Ecco probabilmente il Giovanni che diede il nome alla calle di cui parliamo. E vale a confermarci nella nostra opinione il considerare che nei catasti del secolo XVI non è giammai nominata la Calle Zan del Verme, mentre la cominciamo a ritrovare soltanto nel catasto del 1661. Della famiglia Dal Verme domiciliata in parrocchia di S. Pietro di Castello, trovasi memoria anche nel necrologio del 1618, ove, sotto la data del 3 marzo, è registrata la seguente nota: M. Z. Maria fio de m. Renaldo detto dal Vermo de anni 23, da febbre, giorni 8, il medico Gadaldini e Rovere – S. Piero de Castello.

Proviene la seconda denominazione da uno squero, o cantiere privato, tuttora in questo sito esistente. Vedi Squero (Calle del).

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