Tana (Fondamenta Rio, Rio, Ponte, Ramo del Ponte, Campo della) all’Arsenale. La Tana, costrutta nel 1303, ovvero 1304, e rinnovata nel 1579 dall’architetto Da Ponte, oltreché officina dell’Arsenale, era emporio del canape di pubblica e privata appartenenza. Qui, fatta scelta del migliore, si allestivano le gomene, e le altre grosse funi pel servizio dei navigli da guerra e di commercio, né era permesso di formarle altrove, specialmente quando avessero superato una determinata grossezza. Questa sala chiamossi Tana, secondo il Gallicciolli, dal nome d’una palude che si asciugò per formarla, ma, secondo l’Algarotti, da Tana città situata alle sponde del fiume Tanai, ora Don, donde il canape traevasi dai Veneziani, e dove fino dal 1281 possedevano vastissimi fondachi, ed altri stabilimenti mercantili, che soggiacquero poscia a distruzione ed incendii nel 1410. Essa aveva l’ingresso, ora otturato, in Campo della Tana, mentre internamente non comunicava col restante dell’Arsenale che per mezzo di una piccola porta a comodo di passare le sarchie (sarte), la quale troviamo nominata in un decreto del Senato 21 agosto 1539. Alla Tana presiedeva un magistrato composto di tre patrizii, che anticamente portavano il titolo di Uffiziali alla Camera del Cànevo, e poscia di Visdomini alla Tana, e che in Campo della Tana avevano il loro uffizio in quel fabbricato sopra cui scorgesi l’anno 1589 collo stemma del doge d’allora Pasquale Cicogna, e sopra cui doveva esistere pure, come ben si vede, l’immagine del Leone di S. Marco, ora scalpellata, ma visibile tuttavia sul prossimo pozzo fra gli stemmi Badoer, Bembo ed Erizzo, in memoria dei tre visdomini erettori del medesimo.
I Conzacànevi (acconciatori di canape) della Tana si raccoglievano in divoto sovvegno nella chiesa di San Biagio, all’altare della Madonna dei Sette Dolori, sotto il patrocinio della SS. Croce. Anche i Filacànevi della Tana si raccoglievano un tempo, sotto il patrocinio di San Bernardino, in chiesa di S. Biagio, ma poscia nel 1488 trasportarono la scuola in chiesa S. Giovanni in Bragora.
Sulla Fondamenta della Tana nacque nel 1775 un ridicolo e strano avvenimento che vogliamo riportare. Giuseppe Musolo, medico, avendo certa ruggine con Matilde figliuola del capitano Lorenzo Cassinis, nobile padovano, perché credeva ch’ella avesse fatto alcuni mali uffizi nei dissapori coi di lui fratelli, la raggiunse per di dietro una mattina sulla Fondamenta della Tana, ed afferratala pel collo, e gettatala a terra, alzolle le vesti battendola a carni nude sulle parti deretane, in mezzo al ludibrio della plebaglia. Perciò venne bandito, ed in quell’occasione venne divulgato per Venezia un burlesco sonetto. Vedi Miscellanea Cicogna N. 687.
Il Campo della Tana era prescelto nel secolo passato dai Castellani per celebrare le così dette Forze di Ercole. Vedi S. Gregorio (Campo ecc.).
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