Specchieri (Salizzada dei) ai Gesuiti. In questa situazione sorgeva l’oratorio di S. Stefano, appartenente all’arte degli Specchieri. Essi ne avevano fatto acquisto il 28 gennaio 1775, mentre prima lo tenevano a pigione dai padri Gesuiti.
L’industria degli specchi sembra introdotta da Nicolò Cauco, Muzio da Murano, e Francesco, fabbricatore di coperte, da S. Bartolammeo, i quali fecero il 5 febbraio 1317 M. V. un accordo con un maestro di quell’arte in Alemagna, qui vitrum a speculis laborare sciebat, et fecerunt ipsum dictam artem laborare in Venetiis (Fronesis). Col progresso del tempo, un Antonio Bertolini, detto il Gigante, inventore delle mole per dare l’ultima pulitura agli specchi, essendosi associato ad un Bernardo Ponti, ottenne di separarsi dai Muranesi, e poté rendere l’arte degli specchi distinta, coll’obbligo però di ritrarre le paste dalle fornaci di Murano. Gli Specchieri dipendevano un tempo dai marzeri, ma nel 1577 s’emanciparono. Ebbero altre scuole di divozione oltre quella dei Gesuiti, e diedero il nome anche alla Calle dei Specchieri a S. Giuliano, ove in gran numero stanziavano, come appare dalla Descrizione della contrada pel 1661.
Mappa
Nella vicinanza
- Cadena (Calle) ai Gesuiti.
- Marco Foscarini (Calle) ai Gesuiti.
- Gesuiti (Campo, Rio, Ponte dei)
- Donà (Ponte, Ramo) sulle Fondamente Nuove
- Zen (Fondamenta) ai Gesuiti
- Croce (Calle della) in Birri, a S. Canciano
- Gozzi (Rio del) ai Gesuiti
- Acquavita (Ponte, Calle dell') ai Gesuiti
- Tiziano (Campo di) in Birri, a S. Canciano.
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