S. Sebastiano

S. Sebastiano (Ponte, Rio, Campazzo). Fra’ Angelo di Corsica ascritto alla Congregazione di San Girolamo, fondata dal beato Pietro Gambacorti da Pisa, venne poco dopo il 1393 con alquanti suoi compagni da Rimini a Venezia, e fabbricò nel sito di cui ora si favella un ospizio. Nel 1396 vi sorse accanto un oratorio sotto il titolo di S. Maria piena di grazia e di giustizia, a merito specialmente di fra’ Giovanni da Ravenna, e del sacerdote Leonardo Pisani, nobile veneto. Nel 1455 l’oratorio trasformossi in una chiesa più ampia, dedicata al martire S. Sebastiano, la quale ebbe il suo compimento nel 1468. Nel 1470 i padri istituirono anche una scuola sotto l’invocazione del medesimo santo. La chiesa attuale però non incominciossi che nel 1506 con disegno dello Scarpagnino, e venne terminata nel 1548, e consecrata nel 1562 da G. Francesco de’ Rossi, vescovo di Aura, od Auria, in Tracia. Nei primi anni del secolo presente si concentrarono nel convento di S. Sebastiano i padri della Vittoria di Verona, e la chiesa ufficiossi da regolari fino al 1810, in cui, soppressa del tutto la Congregazione, divenne succursale dei SS. Gervasio e Protasio. Il convento venne in seguito in gran parte demolito, ma nel 1851 ebbe una rifabbrica per introdurvi la sezione femminile dell’Istituto Manin, sotto la direzione delle Figlie di S. Giuseppe.

Qui, secondo la tradizione, visse per alcun tempo prigione Paolo Caliari, detto il Veronese, chi narra per aver offeso un potente, chi per aver ucciso un insultatore, chi per altra cagione. La storia però non offre alcun documento in proposito. Sappiamo soltanto che il Veronese decorò copiosamente col proprio pennello la chiesa di S. Sebastiano, e che, venuto a morte, in essa ebbe la tomba.

Racconta il Codice 80, Classe XI della Marciana: 1615 feb. S. Pietro Vitturi, q. s. Z. Batta, fu di notte a S. Sebastiano, mentre se ne andava a casa, con un’archibugiata ucciso, et fu detto esser stato un suo prete di casa. Il fatto è raccontato dal Codice 481, Classe VII, colle seguenti varianti: 1614. Pietro Vetturi, q. Z. Batta, amazzato di notte a S. Bastian con sospetto che fosse partecipe Cat.a Marcello sua moglie.

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