Sacca (Ponte della) alla Misericordia. Questo ponte, da cui si gode un’incantevole veduta dell’isole di S. Michele e di Murano, ebbe il nome dalla vicina Sacca della Misericordia. Per sacca noi intendiamo un luogo ove l’acqua s’insinua e forma quasi una rada. Molte di tali sacche avevamo anticamente in Venezia, ma la maggior parte di esse si andò a poco a poco interrando. Tale operazione fu permessa dal Senato con decreto 3 decembre 1460, e si continuò in tempi posteriori, poiché leggesi che anche nel 1675 vennero interrate 12 sacche.
La Sacca della Misericordia, ove si scorgono le zattere di legname, è così descritta da Nicandro Jasseo:
. . . . . . . . stagnat Planities quadrata undis; pars quarta lacunae Iungitur, et latere ex triplici tecta ardua surgunt. Orta procul quae ligna vides, ac vimine nexa, In molem congesta gravem, ratis ipsa simulque Grande onus extiterant; hic solvunt more tributum Postquam praecipiti superant declivia cursu Flumina . . . . . . .
In punta della Sacca della Misericordia esiste il Casino degli Spiriti, così detto a cagione degli arcani rumori che in esso è fama ascoltarsi, prodotti forse dal vento, oppure a cagione dell’eco, il quale rimanda distintamente dal casino tutte le voci pronunziate all’estremità delle Fondamente Nuove, fenomeno ritenuto altre volte dalla superstizione popolare come un prestigio diabolico. Vuole invece il Zanotto che il casino acquistasse tale denominazione perché era il ritrovo de’ più begli spiriti e talenti del secolo XVI, quali l’Aretino, il Tiziano ecc. Non sappiamo donde il Zanotto abbia tratto la surriferita notizia.
Il Ponte della Sacca alla Misericordia fu per la prima volta eretto in legno dalla famiglia Contarini, che ha palazzo di fronte, e ciò per concessione 14 aprile 1505 dei Procuratori de Citra, proprietarii delle case al lato opposto situate.
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