Macello (Calle del) a S. Giobbe. Ordinatasi dal Governo la concentrazione dei macelli sparsi di castrati, vitelli, e suini, il proprietario del vecchio macello di bovini sig. Rebustello offerse di concentrarli, dilatando il proprio di S. Giobbe. Accoltasi la proposta, si eseguiva in sette mesi d’inverno il lavoro, e venne consegnato al Comune inquilino il 4 maggio 1842. L’estensione dell’area è di campi due trevigiani. L’importo della spesa fu di lire 300.000. Posto in capo alla strada di Cannaregio sulla laguna, isolato da fabbriche, ha bel coperto esteriore, e la fronte nobilmente ornata. Quivi nulla è negletto di quanto può essere necessario a salvezza dei riguardi di polizia medica. L’ingegnere fu il sig. Cappelletto. Il Salvadori vi provvide con maestria ai comodi, e vi dispose copia grande di acqua, mercé l’artificio dei giuochi. Tanto il Fontana nel suo Manuale ad uso del Forestiere in Venezia. Il nostro macello fu di fresco ristaurato.

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