Licini (Ramo Corte, Corte) alla Fava. Da un fabbricato, che apparteneva alla cittadinesca famiglia Licini, d’origine bergamasca, sotto il quale scorgesi tuttora scritto sul pavimento: Confin Licini. Sembra che questa famiglia ne divenisse proprietaria verso la metà del secolo trascorso, trovandosi che, con istrumento di permuta 10 maggio 1741, in atti F. Biondi, Bon Licini q. Alessandro cesse ad Andrea Massarini alcuni suoi stabili alla Giudecca, a S. Apollinare, a S. Geminiano, e ne ebbe in ricambio una casa in due soleri in contrà di S. Leon Papa, dietro la Madonna della Fava, in Corte detta del Piombo. La famiglia Licini aveva tomba in chiesa di S. Leone, vulgo S. Lio coll’anno 1713. Bon Licini soprannominato aveva un negozio di tele in Calle della Bissa, piantato dal genitore Alessandro. Arricchitosi, disseccò l’azienda, e morì il 16 aprile 1768.
Licini
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