Forno (Calle del) a S. Sebastiano. In questa località, soggetta all’antica parrocchia di S. Basilio, esisteva nel 1740 l’inviamento da forner di Francesco Pietro Bon, il quale pagava pigione al N. U. Francesco Canal.
L’arte dei fornai, o cuocitori di pane, fu eretta in corpo nel 1445, ed aveva due scuole di devozione, l’una sotto il titolo dei SS. tre Re Magi presso il Ponte della Madonna dell’Orto con vicino ospizio; l’altra, sotto il titolo della B.V., in chiesa di S. Maria Zobenigo. Il prezzo per cuocere il pane venne fissato nel 1649 a soldi 20 allo stajo, mentre prima, cioè nel 1627, era fissato a soldi 16, indi a 14. Le canne a servizio dei forni dovevano essere collocate in lontananza dai medesimi, saggia misura la cui trascuranza produsse varii incendii. Nel 1773 i forni esercitanti ascendevano a 62, i chiusi a 3, e gl’inviamenti a 65, con 62 capi maestri, 149 lavoranti, e 22 garzoni. Notisi che gli inviamenti non si potevano accrescere di numero perché venduti dal pubblico.
Tra le altre strade di Venezia che presero il nome dai forni che colà esistevano od esistono tuttora, noteremo la Calle del Forno a S. Sofia pell’oratorio sacro alla Natività di M. V. e S. Rocco fatto fabbricare colà nel 1806 dal fornaio Martino Gatti.
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