Crotta

Crotta (Fondamenta) agli Scalzi. Un Giuseppe ed un Giovanni Antonio Crotta, avendo esborsato 100 mila ducati alla Repubblica, vennero ammessi alla nobiltà patrizia nel 1649. Essi dissero nella supplica per ottenere tal grazia che Francesco loro padre, nato da nobile famiglia Milanese, trasportossi nel 1600 a Belluno, e si diede agli scavi delle miniere d’Agordo, ove trovò la vena del rame, per la quale benemerenza fu aggregato al Bellunese Consiglio. Non andò guari però che Giuseppe Crotta uccise il fratello G. Antonio, pel quale misfatto venne bandito in contumacia colla confisca de’ beni, da devolversi a beneficio della moglie e figli dell’ucciso. Poscia il 28 aprile 1664 recossi in Agordo alla casa della cognata, circondato da bravi, e la costrinse con minaccia a promettergli, alla presenza di un notaio, la restituzione dei beni che gli erano stati confiscati. Perciò ebbe nuova sentenza di bando. I Crotta nel principio del secolo trascorso fecero passare in propria ditta dai Soranzo e da altri proprietarii un palazzo agli Scalzi, che, al loro estinguersi, venne in potere della famiglia Calbo, avendo nel 1739 una Lucrezia Crotta sposato un G. Marco Calbo.


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