Cavallo

Cavallo (Ponte, Calle del) ai SS. Giovanni e Paolo. E’ così detto questo Ponte perché chi ne sale i gradini andando verso la chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, scorge tosto la statua equestre eretta in onore di Bartolammeo Colleoni bergamasco. Fu questi per 21 anno generale dei Veneziani, e venuto a morte (an. 1475) nel suo castello di Malpaga, lasciò erede di gran parte delle sue sostanze la Repubblica col patto che gli fosse innalzato un monumento in Piazza S. Marco. Ma essendo ciò proibito dagli statuti, si pensò d’innalzarglielo nel luogo in cui ora si ammira, cioè in Campo dei SS. Giovanni e Paolo in faccia alla Scuola Grande di S. Marco. Il suddetto monumento venne modellato da Andrea Verrocchio fiorentino, il quale nel 1488 supplicò il Senato nel suo testamento (scoperto nella Riccardiana di Firenze) a permettere che Lorenzo di Credi suo discepolo conducesse a fine il lavoro. Il Senato, per lo contrario, affidò la fusione del colosso ad Alessandro Leopardi, che lo scoperse al pubblico il 21 marzo 1496, e di suo disegno v’aggiunse il marmoreo piedestallo, fiancheggiato da sei colonne corinzie, e ricco di magnifici ornamenti. Il monumento ebbe un ristauro nel 1831.

Sopra la porta d’una casa al Ponte del Cavallo ai SS. Giovanni e Paolo ammirasi un basso rilievo rappresentante l’Annunziazione. Dice il Moschini ch’egli crede questo lavoro di Giusto Le Court, quantunque altri l’attribuiscano a Melchiorre Barthel.

Parte del Ponte del Cavallo cadde nel 1772 in occasione della gran folla accorsa all’esequie del Cancelliere Grande Giovanni Colombo, che si fecero nel prossimo tempio dei SS. Gio. e Paolo.

Note di Lino Moretti

  1. La calle è scomparsa nel 1905 con l’apertura della Calle larga Giacinto Gallina.

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